Oggi vorrei condividere con voi la notizia che la revista Fénix, specializzata in argomenti che riguardano il campo del mistero, mi ha intervistato per avere ulteriori notizie sul Santo Calice di Valencia, come ultimo ed unico candidato ad essere il Santo Graal. Ho avuto così l’opportunità di parlare con Simone Leoni, collaboratore della rivista, per cercare di chiarire alcuni concetti e teorie sul Santo Graal ed il Santo Calice di Valencia, peraltro uno degli argomenti che più interessano i lettori di ‘Reliquiosamente’. L’intervista, abbastanza estesa, è stata pubblicata nel numero di giugno (nº 92) nella sezione ‘Enigmi del Cristianesimo’, con il titolo ‘Le verità storiche del Sacro Calice’, ed è reperibile in tutte le edicole.
Concretamente con Fenix parlo sull’autenticità del Calice di Valencia, come è arrivato in questa città spagnola e che opinione ha la Chiesa su questa reliquia come oggetto di devozione. Riporto qui di seguito un piccolo estratto che spero vi invogli a comprare la rivista!
Le verità storiche del Sacro Calice
Ci sono molti calici nel mondo che, in un dato momento della storia, hanno vantato di essere il vero Santo Graal. Di tutti questi l’unico che ancora rivendica la sua autenticità è il Santo Calice di Valencia, anche perché il supporto documentale degli altri è debole e poco rigoroso. FENIX ne ha parlato con Nicoletta De Matthaeis, esperta di reliquie.
“ …. vorrei distinguere fra il concetto di Santo Graal e quello che si possa pensare sia il Santo Calice di Valencia. La storia del Santo Graal è molto lunga e varia, ma cercheró di farne un brevissimo riassunto. La ricerca del calice dell’ultima cena risale fin dai primi tempi del Cristianesimo, ma solo a partire dal Medioevo, più precisamente nel XII secolo, nell’opera ‘Parsifal’ di Chrétien de Troyes, appare la denominazione Graal, che in quel momento non era ancora associata ad un calice, ma a un oggetto non determinato, molto prezioso e di grande valore spirituale… [… .. . ] La Chiesa Cattolica rimane completamente al margine da tutta questa letteratura con tutte le sue interpretazioni e leggende, e considera il Santo Calice di Valencia come la vera, o per lo meno molto probabile, coppa usata da Cristo nel momento dell’istituzione dell’eucarestia, ossia nell’Utima Cena.”
“…. Se le devo essere sincera non sono molto convinta che questo reperto sia quello utilizzato da Cristo nell’Ultima Cena né che abbia niente a che vedere con il Santo Graal. A mio giudizio, il Santo Graal è solo frutto dell’immaginazione e di tradizioni stratificate nei secoli, utilizzate soprattutto in modo utilitaristico da organizzazioni più o meno segrete o di ispirazione esoterica. Però proprio perché non esiste la certezza che il Santo Calice di Valencia ed il Santo Graal siano la stessa cosa, mi sembra abbastanza normale che qualcuno pensi che potrebbe ancora essere nascosto da qualche parte. Soprattutto in questi ultimi tempi in cui tanto se ne è parlato. Il Graal continua ad essere di moda per cui, se ne abbiamo avuti in passato una ventina, chi ci dice che non ne salti fuori effettivamente qualcun altro? La caccia al tesoro non è finita.”
“…I vari calici esistenti nel mondo che fino a non molto tempo fa vantavano di essere il Santo Graal hanno forme, grandezze e materiali molto diversi fra di loro. Nel XVI secolo se ne contavano una ventina. La coppa di Nanteos è di legno ed è a forma di ciotola, il calice di Ardagh è di ferro, quello di Antiochia è d’argento ed è formato da due recipienti messi uno dentro l’altro, mentre aquello di Hawstone Park è di marmo… Per prendere un esempio italiano possiamo parlare del Sacro Catino di Genova…..”
Non perderti il numero di giugno di Fenix!!
complimenti nicoletta!! ho letto attentamente ma non ho una conoscenza estesa ed approfondita come la tua. Ma ti leggo con piacere.
Ti ringrazio molto.
meritati.
La tua competenza in questo campo non poteva che essere premiata.
Complimenti e … ad maiora!
Un cordiale saluto.
Nicola
Grazie. Troppo gentile.