Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dissero allora gli altri discepoli: “Abbiamo visto il Signore!”. Ma egli disse loro: “Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò”. (Gv 20, 24-25)
I chiodi di Cristo: una reliquia universalmente conosciuta e che nell’immaginazione collettiva è sinonimo di morte, ma anche di resurrezione.
Chiodi che Giuseppe de Matthaeis ci rappresenta nella loro autentica natura: nudi, senza ornamenti né religione. Chiodi che potevano essere serviti per costruire qualcosa di utile e bello e invece ebbero un protagonismo non desiderato. Chiodi che ebbero la sfortuna di trovarsi nel momento sbagliato nel luogo meno opportuno. I chiodi di Cristo.
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