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Reliquiosamente

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Archivi tag: Reliquie

La “Mensura Christi”

27 venerdì Gen 2023

Posted by Nicoletta De Matthaeis in Curiosità, Storia

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Antonio da Novgorod, Crux Aurea, Crux Mensuralis, Et super vestem meam…, Giustiniano, la misura di Cristo, la statura di Cristo, Longitudo Christi, Mensura Christi, Reliquie, San Giovanni in Laterano, San Nilo Grottaferrata, Santo Stefano di Bologna

Baldacchino formato da quattro colonnine chiamato ‘Mensura Christi’. Chiostro della Basilica di San Giovanni in Laterano, Roma

Ossia, la misura di Cristo, la sua statura. Conoscere e tenere presente questo dato, soprattutto per i devoti cristiani, è stato per secoli di grande importanza. Tutto cominciò nel Vi secolo, a Costantinopoli, quando l’imperatore Giustiniano, mandò degli uomini leali e di fiducia a Gerusalemme per accertare la misura esatta di Cristo. In base alle misure che questi uomini riportarono a casa Giustiniano fece fare una croce (conosciuta come ‘Crux aurea’ o ‘Crux mensuralis’) alta come Cristo il cui braccio corto misurava come le sue spalle. La croce fu ricoperta di oro, argento e pietre preziose e fu posta nella sacrestia di Santa Sofia, insieme ad altri tesori.

Venne descritta da diversi pellegrini, come per esempio da Antonio, successivamente vescovo di Novgorod:

“La Preziosa croce che è ora conservata nella sacrestia [di Santa Sofia] rappresenta la statura di Nostro Signore Gesù Cristo, diligentemente misurata a Gerusalemme da fedeli inviati e degni di fiducia; e per questo fu adornata con pietre preziose ed argento e coperta d’oro, e ancora oggi concede salute, espelle il male e porta via i demoni”.

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Eppur si muove…. Le reliquie di Galileo Galilei

27 martedì Dic 2022

Posted by Nicoletta De Matthaeis in Curiosità, Reliquie, Storia

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Angelo Maria Bandini, Anton Francesco Gori, Basilica di Santa Croce, Copernico, Eppur si muove, Galileo Galilei, Gian Gastone de’ Medici, Museo di Storia e Scienza di Firenze, Museo Galileo, Reliquie, Teoria eliocentrica, Vincenzo Capponi, Vincenzo Viviani

L’8 gennaio 1642 morì uno dei più grandi scienziati di tutti i tempi, dopo essere stato costretto nel 1633 dinanzi al Tribunale del Santo Uffizio, e per sfuggire al carcere, a rinnegare che la Terra e i pianeti girano intorno al sole, abiurando così la teoria eliocentrica già formulata da Copernico.

Il suo sepolcro monumentale è all’interno della Basilica di Santa Croce di Firenze, luogo che alberga le sepolture di molti famosi personaggi della cultura e dell’arte. Ma non fu così fin dall’inizio. Galileo lasciò scritto nel suo testamento il suo espresso desiderio di essere sepolto in questo luogo e questa era anche la volontà del Gran Duca di Toscana. Ma per la forte opposizione e intransigenza della Chiesa che ancora lo considerava un eretico, fu sepolto, sì, in Santa Croce, ma in uno stanzino di fianco alla cappella dei Novizi della stessa basilica. Vincenzo Viviani, il suo discepolo prediletto, spese tutti i suoi averi, tutta la sua scienza e il resto della sua vita a far conoscere e perpetuare le opere del maestro e per fargli costruire un mausoleo degno. Questo fu finalmente inaugurato nel 1737, data nella quale la Chiesa finalmente acconsentì, anche se con riluttanza, a far spostare i resti del genio dallo stanzino, dove ancora si trovavano, al nuovo sepolcro. Ma non fu un gesto di riconciliazione tra Chiesa e Stato, o fra Curia e Scienza, come vedremo dopo. Nel nuovo sepolcro furono traslati anche i resti del Viviani, che purtroppo morì nel 1703 senza poter aver visto compiersi il frutto del suo incessante operato.

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Sulle orme degli apostoli: le reliquie di San Filippo

25 venerdì Nov 2022

Posted by Nicoletta De Matthaeis in Reliquie

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Basilica Santi XII Apostoli, Hierapolis, Martyrion, Reliquie, San Filippo, Smirne

San Filippo. G. Mazzuoli (1643-1725) – Basilica di San Giovanni in Laterano, Roma

Era originario di Betsaida quindi galileo, però come Andrea, aveva un nome greco. Nacque verso l’anno 5 e pare che fosse sposato e con figli. Fu colui che portò Bartolomeo da Gesù. Una delle volte in cui viene citato nel Vangelo è nel momento della moltiplicazione dei pani e dei pesci.

         “Ora avendo Gesù alzati gli occhi e visto che una gran turba veniva da lui, dice a Filippo: ‘Dove compreremo dei pani per sfamare questa gente?’ Ma ciò diceva per metterlo alla prova; egli infatti sapeva bene quanto stava per fare. Gli rispose Filippo: ‘Duecento denari di pane non bastano neanche a darne un pezzetto per uno’”. (Gv 6, 5-7)

Per quest’episodio del Vangelo, nell’iconografia a volte è rappresentato con un pezzo di pane in mano, ed altre volte con la croce, strumento del suo martirio.

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La Pietra Nera

19 martedì Lug 2022

Posted by Nicoletta De Matthaeis in Pellegrinaggi, Reliquie

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Abramo, Al-atim, Al-higr Ismail, betili, Carmati, circumambulazione, Dhul Hijjah, hajj, Islamismo, Ka’ba, kiswa, La Mecca, Maometto, Maqam Ibrahim, Masjod al-Haram, Medina, Pietra Nera, Reliquie, tawāf

Si trova nell’angolo orientale della Ka’ba, un edificio cubico, al centro del cortile della grande moschea della Mecca, la Masjod al-Haram. Si tratta di una pietra di color nero, di circa 30 cm di diametro, incastonata in una cornice d’argento, che serve per tenerne insieme i pezzi, e che ha l’aspetto di una grande pupilla. Però un tempo era un unico blocco, prima che l’impatto di un masso lanciato da una catapulta durante l’assedio della città della Mecca da parte delle truppe Omayyadi, nel 683, ne provocò la rottura in vari pezzi.

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La Corona Ferrea

30 lunedì Mag 2022

Posted by Nicoletta De Matthaeis in Arte, Reliquie, Storia

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corona ferrea, Coronazione re d’Italia, De obitu Teodosii, Duomo di Monza, elmo di Costantino, Famiglia Zavattari, Gregorio Magno, Ordine degli Umiliati, Reliquie, Sacro Chiodo, Sant’Ambrogio, Sant’Elena, Teodolinda, Teodorico

E’ probabile che non esista al mondo una corona così carica di storia, leggenda e mistero come la Corona Ferrea. Un cimelio che simboleggiava che il potere regale che conferiva a chi ne veniva incoronato era di origine divina per il legame che aveva con la passione di Cristo rappresentando, allo stesso tempo, la continuità con l’impero romano, perché era il punto di unione fra la Crocifissione e l’imperatore Costantino. Niente di meno. E tutto questo perché fino a non molto tempo fa (1993) si credeva che il cerchio metallico che è all’interno della corona ferrea era ricavato da un chiodo della crocifissione fuso.

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Le reliquie di San Giuseppe

26 martedì Apr 2022

Posted by Nicoletta De Matthaeis in Reliquie

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Ambrogio Traversari, Bastone di San Giuseppe, Cardinale Bessarione, cintura di San Giuseppe, Eremo di Camaldoli, Jean de Joinville, Mazza di San Giuseppe, Mazzarella di San Giuseppe, Nicola Grimaldi, Nicolini, Reliquie, San Giuseppe dell’Opera di Vestire i Nudi, Sant’Anastasia al Palatino, Vescovo di Châlons

San Giuseppe con la verga fiorita. Guercino (1591-1666) – Moretti Gallery, Londra

I Vangeli ci parlano molto poco di San Giuseppe che morì prima che Gesù iniziasse la sua vita pubblica. Per avere qualche notizia in più, dobbiamo ricorrere agli apocrifi, in particolare la ‘Storia di Giuseppe il Falegname’1. Quando Giuseppe sposò la Madonna era già anziano, vedovo e padre di 6 figli, 2 femmine e 4 maschi, uno dei quali era forse Giacomo, diverse volte citato nei Vangeli come ‘il fratello del Signore’ che pare che fu l’unico che rimase in casa, perché era il più piccolo, e che poi sarà apostolo di Cristo, conosciuto come Giacomo il Minore. Giuseppe, fino al giorno della sua morte, avvenuta a ben 111 anni, ebbe una salute eccellente, continuando il suo mestiere di falegname fino all’ultimo.

“Passando gli anni, la sua vecchiaia avanzava sempre di più. Ma non soffriva di alcuna infermità corporale, non vacillò la sua vista, né perdette alcun dente la sua bocca; in tutta la sua vita, ebbe sempre la mente lucida. Nei suoi affari ebbe sempre un vigore giovanile, come quello d’un fanciullo, le sue membra furono sempre integre e libere da ogni dolore. Tutta la sua vita di cento e undici anni: una vecchiaia quindi avanzatissima”2.

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La cappella palatina di Nostra Signora del Faro

06 domenica Mar 2022

Posted by Nicoletta De Matthaeis in Reliquie, Storia

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Antonio di Novgorod, Bonifacio di Monferrato, Boukoleòn, Costantinopoli, IV Crociata, Nicola Mesarite, Nostra Signora del Faro, Reliquie, Robert de Clari, Skeuophilax

Possibile ricostruzione del complesso del Gran Palazzo di Costantinopoli, il Boukoleon, all’interno del quale si trovava la chiesa di Nostra Signora del Faro

Dall’864 al 1204 è stata la più importante chiesa-reliquiario di tutto il mondo cristiano, sotto l’egida dell’impero bizantino.

Si trovava nella parte meridionale del Gran Palazzo di Costantinopoli, il palazzo Boukoleon, e deve il suo nome ad una torre faro (pharos) che sorgeva accanto ad esso. Aveva una posizione strategica nell’ambito del complesso del palazzo reale, infatti era molto vicino agli appartamenti reali e alla sala del trono, il Chrysotriklinos (Camera dorata). Fungeva da principale cappella palatina degli imperatori bizantini e conteneva un’enorme collezione di reliquie che erano l’invidia di tutto il mondo cristiano, intorno a 3.500, legate a centinaia di santi, oltre a quelle più importanti e preziose che erano quelle legate alla passione di Cristo. Questa cappella era parte di una serie di templi sacri all’interno del complesso del palazzo. Fra questi, la cappella dedicata a Sant’Elia e Clemente e quella intitolata a San Demetrio, comunicante con quella del faro attraverso una porta. 

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Le teste di San Giacomo il Maggiore e di San Giacomo il Minore: ma che confusione!!

03 lunedì Gen 2022

Posted by Nicoletta De Matthaeis in Reliquie

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Alfeo, Ananos, Diego Gelmírez, Erode Agrippa, Fernando Serrulla, Mauricio Burdino, Melisenda, Museo Diocesano di Ancona, Reliquie, San Giacomo Gerusalemme, San Giacomo il Maggiore, San Giacomo il minore, Santiago de Compostela, Zebedeo

Immagine di sinistra: Martirio di San Giacomo il Maggiore. F. Zurbarán (1598-1664) – Museo del Prado, Madrid — Immagine di destra: Martirio di San Giacomo il Minore. P. Orrente (1580-1645) – Museu Belles Arts, Valencia

Giacomo di Zebedeo e Giacomo di Alfeo sono due dei dodici apostoli. Il primo Giacomo, figlio di Zebedeo e fratello di Giovanni Evangelista, fu il primo degli apostoli ad essere martirizzato. Secondo la tradizione, predicò nella penisola iberica ma nel 44 d.C. tornò a Gerusalemme, dove fu arrestato e decapitato sotto Erode Agrippa. Il suo corpo, compresa la testa, fu sepolto probabilmente nelle vicinanze. La tradizione occidentale dice che fu riesumato dai suoi discepoli che lo misero su una barca che, senza timone e senza vela, grazie all’intervento divino arrivò fino alla costa atlantica del Nord della Spagna, in un luogo vicino a dove circa otto secoli più tardi fu ritrovato, insieme ai corpi dei suoi due discepoli. Questo ritrovamento miracoloso riaccese la devozione per l’apostolo in terra ispanica, o forse gli diede il via, fondando un luogo a lui dedicato nel campo dove apparvero le stelle che indicavano la presenza delle reliquie (il campus stellae) che da quel momento in poi passò a chiamarsi Santiago (in onore al santo) de Compostela. Questo luogo, fin dalla fine del primo millennio, diventò, e continua ad essere, una delle mete di pellegrinaggio più importanti del mondo, come è da tutti saputo. E per distinguerlo dall’altro Giacomo, viene anche chiamato Giacomo il Maggiore1.

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La pietra della discesa

17 martedì Ago 2021

Posted by Nicoletta De Matthaeis in Curiosità, Reliquie

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Cappella della discesa, Cattedrale di Toledo, De perpetua Virginitate Beatae Marie, Filippo Bigarny, Pietra della discesa, Reliquie, San Ildefonso, Toledo

La magnifica cattedrale gotica di Toledo non solo è importante per il complesso architettonico in sé, ma anche per la gran quantità di opere d’arte che racchiude. Per questo motivo, non c’è da meravigliarsi se altre ‘curiosità’ possano passare completamente inavvertite al visitatore occasionale.

Mi riferisco a una pietra, chiamata ‘Pietra della discesa’ racchiusa in una cappellina a ridosso del secondo pilastro, fra le due navate minori di sinistra. Questa pietra ricorda la discesa della Vergine Maria per l’imposizione della casula vescovile al vescovo di Toledo Ildefonso, posteriormente San Ildefonso. E a ricordo di quest’evento, sulla pietra sarebbero rimaste le impronte della Vergine.

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Reliquiari fantastici: il Vaso di San Martino

16 mercoledì Giu 2021

Posted by Nicoletta De Matthaeis in Arte, reliquiari, Reliquie

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Legione Tebana, Octodurus, reliquiari, Reliquie, San Martino di Tours, San Maurizio, San Maurizio d’Agaune, Sigismondo di Burgundia, Vaso di San Martino, vescovo Eucherio

Questo splendido manufatto in agata sardonica si trova in Svizzera, nell’abbazia territoriale di San Maurizio d’Agaune, nel cantone vallese. Di fattura romana, datato intorno al 20 a.C., fu arricchito in epoca merovingia (secolo V-VII) con decorazioni in oro, smalti e pietre preziose.

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