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Archivi tag: Abramo

La Pietra Nera

19 martedì Lug 2022

Posted by Nicoletta De Matthaeis in Pellegrinaggi, Reliquie

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Abramo, Al-atim, Al-higr Ismail, betili, Carmati, circumambulazione, Dhul Hijjah, hajj, Islamismo, Ka’ba, kiswa, La Mecca, Maometto, Maqam Ibrahim, Masjod al-Haram, Medina, Pietra Nera, Reliquie, tawāf

La Piedra Negra. Puedes leer este artículo en español abriendo este enlace

Si trova nell’angolo orientale della Ka’ba, un edificio cubico, al centro del cortile della grande moschea della Mecca, la Masjod al-Haram. Si tratta di una pietra di color nero, di circa 30 cm di diametro, incastonata in una cornice d’argento, che serve per tenerne insieme i pezzi, e che ha l’aspetto di una grande pupilla. Però un tempo era un unico blocco, prima che l’impatto di un masso lanciato da una catapulta durante l’assedio della città della Mecca da parte delle truppe Omayyadi, nel 683, ne provocò la rottura in vari pezzi.

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Che cosa ha visto Egeria nel suo pellegrinaggio?

26 martedì Mar 2013

Posted by Nicoletta De Matthaeis in Letteratura

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Abramo, Akbar, Anania, Anástasi, Betlemme, calvario, Diario di Viaggio, Edessa, Egeria, Eleona, Galizia, Gamurrini, Gerusalemme, Gessèn Esodo, Giannarelli, Giobbe, Giordano, Golgota, Gomorra, Imbomom, Itinerario, letteratura, lignum crucis, Mar Rosso, Martyrium, Melchisedec, Monte degli Ulivi, Monte Nebo, Mosè, pellegrinaggio, pietra ascensione, Santo Sepolcro, Segor, Sodoma, Staurofilakes, Terra Santa, Triportico

¿Qué ha visto Egeria en su peregrinaje?                                                    Puedes leer este artículo en español abriendo este enlace

Francobollo viaggio Egeria

Egeria, la famosa pellegrina in Terra Santa del secolo IV, una delle primissime, lasciò un racconto del suo viaggio, un documento di estrema importanza per ubicare i sacri luoghi, conoscere la liturgia gerosolimitana, diffusasi poi in Occidente, e molte altre preziose informazioni. Il pellegrinaggio, o diario di viaggio, fu rinvenuto nel 1884 ad Arezzo, dal giurista Gian Francesco Gamurrini. Non l’originale, ma una copia dell’XI secolo, putroppo incompleta. Gli studi realizzati in questi ultimi anni, ci dicono che la pellegrina Egeria molto probabilmente fece il viaggio fra il 381 ed il 384 e che fosse una monaca, per il continuo uso che fa delle espressioni ‘dominae venerabiles sorores’, ‘dominae venerabiles’, ‘dominae animae meae’, ‘dominae, lumen deum’.. che hanno fatto pensare che si rivolgesse alle sue compagne/sorelle di convento per le quali scriveva il suo diario. Altri studiosi, come Elena Giannarelli, pensano che potesse trattarsi, invece, di una vedova. Però la cosa certa è che si trattava di una persona non solo colta, ricca e di alta estrazione sociale, ma anche con buoni contatti nelle alte sfere politiche. Di fatto, doveva avere il denaro sufficiente per sostenere le spese di tre anni di viaggio per lei ed il suo seguito; poi disporre di salvacondotti e lettere di raccomandazione da presentare alle divese autorità civili e militari. Veniva ricevuta da vescovi e funzionari imperiali e, nei tratti considerati più pericolosi, era scortata da militari appartenenti a distaccamenti situati in punti strategici. Un viaggio di queste caratteristiche era reso anche possibile grazie alla pax romana dell’epoca post-costantiniana. Sappiamo che il suo paese di origine stava nell’Occidente europeo, infatti nel suo racconto menziona il Rodano comparandolo con l’Eufrate. L’ipotesi più probabile è che provenisse dalla Galizia, al Nord-ovest della Spagna. Tant’è così che nel 1984 la Spagna stampò il francobollo commemorativo ‘XVI centanario del viaje de la monja Egeria al Oriente Bíblico, 381-384’, ricordando, appunto, il sedicesimo centenario del viaggio della connazionale, cent’anni dopo il ritrovamento del famoso ‘Itinerarium’.

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‘Athar’, l’impronta di Maometto

10 domenica Feb 2013

Posted by Nicoletta De Matthaeis in Reliquie

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Abramo, al-Karrimiyya, Aleppo, Allah, arte, athar, atir, attar, Cupola della Roccia, Gerusalemme, impronta, Istambul, Kaaba, Maometto, Maqam Ibrahim, moschea, Pietra Nera, profeta, Reliquie, sciiti, sunniti, Topkapi

‘Athar’, la huella di Mahoma.                                                                       Puedes leer este artículo en español abriendo este enlace

cupola della roccia‘Athar’ è una parola che in arabo significa resti, reperti archeologici e quindi anche reliquie. Il termine inglese ‘attar’ designa gli oli essenziali di fiori che si usano per fare i profumi. Deriva direttamente dal persiano ‘atir’ (profumato), ma la radice è la stessa. Il profumo è qualcosa che lascia una traccia, un meraviglioso aroma. E athar, nella religione mussulmana, è probabilmente la traccia lasciata da Maometto nel mondo dopo la sua morte, e per estensione la sua impronta.

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