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Las reliquias de Juan Pablo II Puedes leer este artículo en español abriendo este enlace
28/8/2012. I giornali danno la notizia: ‘Rubata e ritrovata in poche ore ampolla col sangue di Giovanni Paolo II’. Il reliquiario contenente l’ampolla del sangue fu ritrovato dalla polizia, in mezzo alla sterpaglia, presso Marina di Cerveteri, poche ore dopo essere stato rubato. Si trattava della ‘copia peregrina’ del reliquiario originale di Carlo Balljana che in quel momento era custodito nella chiesa di Santa Maria Immacolata di Roma da dove il padre Augusto Baldini l’aveva preso per portarla alla sua parrocchia, Santa Maria di Allumiere, per esporlo. La copia ‘peregrina’ del reliquiario, che è a forma di libro, è così chiamata perché viene utilizzata per le esposizioni itineranti.
Papa Wojtyla viene beatificato il 1º maggio 2011 e da subito reliquiari con il suo sangue cominciano a circolare per tutta la geografia: alcuni solo per essere esposti per alcuni giorni, mentre altri sono arrivati alla loro destinazione per rimanerci.
La storia di come fu prelevato il sangue al santo padre è abbastanza confusa: alcune dichiarazioni fatte dalla Santa Sede non sempre coincidono al 100% e le notizie apparse sui giornali a loro volta sono addirittura contraddittorie.
Quanto al citato reliquiario-libro, si tratta di un’opera realizzata in bronzo argentato: su una pagina è riprodotto il pastorale sotto il quale è inserita l’ampolla con il sangue del pontefice e nella pagina accanto appare lo stemma pontificio con la scritta ‘Noli timere’ (Non abbiate paura) una celebre frase del papa polacco, morto nel 2005.
In un comunicato di data 26/4/2011, il Cardinale Stanislao Dziwisz, attuale titolare della diocesi di Cracovia e segretario di papa Wojtyla per ben 40 anni, nel quale spiega il perché l’artista Balljana ha realizzato il reliquiario a forma di libro, si dice anche che il sangue dell’ampolla incastonata nel reliquiario fu prelevato il 2 aprile 2005 giorno della morte del pontefice ‘per effettuare delle analisi’ e che approfittando dell’occasione avevano chiesto ai medici una fiala in più per conservarne viva la memoria, ed i medici ne estrassero due fiale. Oltre a queste due fiale ne esistevano altre due presso l’Ospedale Bambin Gesù. Il sangue di queste ultime fu prelevato durante la malattia del papa, ‘in vista di un’eventuale trasfusione’ che poi non ebbe luogo. In tutte e due i casi il sangue prelevato al pontefice è stato mantenuto liquido grazie ad un anticoagulante presente nella provetta al momento del prelievo. In occasione della beatificazione i due piccoli contenitori rimasti all’Ospedale del Bambin Gesù sono stati inseriti in due reliquiari, uno dei quali fu quello portato a papa Benedetto XVI subito dopo la proclamazione della beatificazione e successivamente presentato alla venerazione dei fedeli, destinato poi ad essere conservato nel ‘Sacrario’ insieme ad altre importanti reliquie. Il secondo reliquiario fu riconsegnato all’ospedale Bambin Gesù.
Quindi abbiamo: il reliquiario-libro principale, normalmente conservato nella cappella dell’arcivescovado, la copia ‘peregrina’, quello usato nel momento della beatificazione ed un altro ancora restituito all’Ospedale del Bambin Gesù…
Oltre a questi reliquiari, ce ne sono ancora altri che contengono un pezzetto di stoffa intrisa con il sangue o addirittura pezzettini della tonaca (secondo altre fonti) bagnata di sangue a causa dell’attentato del 1981. Così, per lo meno affermava il quotidiano on-line di Lamezia Terme quando questa località ospitò la reliquia nell’aprile 2013: ‘…un pezzetto di stoffa intriso di sangue della talare indossata dal papa il 13 maggio 1981, il giorno dell’attentato in piazza San Pietro …. la reliquia è contenuta in un reliquiario rappresentante una Madonna che sorregge il papa in un abbraccio avvolgente, a significare l’intervento miracoloso che lo stesso papa ha attribuito alla Madonna, salvandolo da quell’attentato, ma anche l’affidamento totale del suo pontificato alla Vergine di cui era innamoratissimo’.
Come accennato prima, alcuni si devono accontentare di ospitare per qualche giorno la reliquia ed altri hanno invece la fortuna di tenere la reliquia per sempre. Per esempio, un reliquiario con alcune gocce del sangue del beato Wotyla è stato donato alla diocesi di Vercelli dal vescovo di Cracovia, il Cardinale Stanislao Dziwisz. Fonti locali assicurano che questa reliquia è la seconda in Italia: solo nella chiesa della Divina Misericordia a Roma ne è custodita un’altra. La chiesa della Divina Misericordia di Roma è quella di Santo Spirito in Sassia, adiacente a Via della Conciliazione. Più propriamente Santo Spirito in Sassia è la sede romana dell’omonimo santuario di Cracovia fondato da Giovanni Paolo II che attualmente custodisce un’ampolla del sangue del pontefice, nella chiesa inferiore tutta dedicata a Giovanni Paolo II, donata dal cardinale Stanislao Dziwisz al custode del Santuario. Il reliquiario di Santo Spirito in Sassia fu collocato in detta chiesa nel maggio 2011. Si tratta di un ostensorio d’argento contenente un tessuto macchiato di sangue, anche questo dono del cardinale Stanislao Dziwisz, ed è ispirato all’ostensorio dipinto da Raffaello al centro dell’affresco ‘Disputa del Sacramento’ situato nella Stanza della Segnatura in Vaticano.
Anche il Santuario di Giovanni Paolo II di Borgo San Pietro della Ienca (Abruzzo) ha ricevuto un dono, sempre dallo stesso cardinale, un reliquiario con il sangue di questo papa che tante volte frequentò questo luogo per meditare ed ammirare la natura.
Quanto al sangue che arrivò in Polonia, alcune fonti indicano che alla morte del papa l’allora monsignor Dziwisz portò una delle provette a Cracovia. Quando poi il papa fu beatificato la metà di questo sangue andò in dono alle cattedrali di Cracovia e di Varsavia e una piccola parte al santuario polacco della Divina Misericordia. Quest’ultimo santuario fu fatto costruire da papa Wojtyla in occasione della canonizzazione, nell’anno 2000, di suor Faustina, portatrice al mondo del messaggio della Divina Misericordia. Nel 2002 lo stesso papa lo consacrò ed affidò tutto il mondo alla Divina Misericordia.
Ulteriori due reliquiari con il sangue di papa Wojtyla saranno esposti nel nuovo grande Centro Giovanni Paolo II ‘Non abbiate paura’ recentemente inaugurato a Cracovia dal cardinale Dziwisz. Si tratta del più importante complesso della Polonia e del mondo destinato a commemorare la figura e l’opera del papa polacco. Uno dei due è a forma di corona di fiamme con una fiala di sangue nel centro e l’altro, situato sulla stessa pietra tombale che nelle Grotte Vaticane copriva la tomba iniziale del pontefice, è una terza copia del reliquiario a forma di libro.
Però in Polonia c’è di più. Nel Santuario di Jasna Góra, a Czestochowa, c’è la cintura con il sangue del Beato Giovanni Paolo II che fa memoria dell’attentato che subì il Papa in Piazza San Pietro, il 13 maggio 1981, festa della Madonna di Fatima. Due anni dopo, il 19 giugno 1983, nel suo secondo pellegrinaggio apostolico a Jasna Góra, davanti alla Vergine, pronunciò queste parole: “Sono passati due anni da quel pomeriggio in cui mi hai salvato la vita. Questo è accaduto in Piazza San Pietro. Lì, durante l’Udienza generale, è stato puntato verso di me un colpo, che doveva privarmi della vita. Lo scorso anno, il 13 maggio, sono stato a Fatima, per ringraziare. Oggi desidero qui, a Jasna Góra, lasciare come ex voto un segno visibile di quest’avvenimento, la fascia della tonaca bucata dalla pallottola”.
La fascia è adesso esposta nella Cappella della Madonna Nera del Santuario.
Navigando un po’ qua e là su internet trovo, in un sito di una nota oreficeria romana di oggetti sacri, la foto di un reliquiario con la seguente dicitura: ‘Reliquario del beato papa Giovanni Paolo II, in argento: conserva ed espone alla venerazione il sangue del Beato, è il primo reliquiario che è stato fatto dopo la beatificazione. Chiedi informazione riguardo questo prodotto’. (??)
Il sangue è una reliquia di primo grado, perché è parte della persona, ed è quindi considerata importantissima. Ma la cosa non è finita. Sulla soglia della canonizzazione del pontefice (che avverrà il 27 aprile 2014 insieme a quella, da molti tanto sospirata, di Giovanni XXIII, una giusta decisione, questa, di papa Francesco per non pestare i calli a nessuno e mettere così fine, in parte, alle polemiche) anche delle ciocche di capelli del Santo Padre, prese e conservate approfittando di un taglio fatto una settimana prima della morte, stanno facendo il giro di parrocchie e santuari. Anche i capelli, ovviamente, sono una reliquia di primo grado. Visto che c’erano potevano avergli tagliato anche le unghie.
Tutti sappiamo che Giovanni Paolo II era stato già ‘canonizzato’ in vita, per cui la Chiesa, sempre lungimirante, ha dimostrato che un po’ di previsione non sta mai di troppo. Ma sapeva il papa quale sarebbe stata la sorte del suo sangue e dei suoi capelli? Sarebbe stato d’accordo? Non stiamo esagerando? E’ obsoleto il culto delle reliquie?
Questo tuo interessantissimo articolo mi fa molto pensare…spesso si pensa alle reliquie come a qualcosa di molto distante dal mondo contemporaneo, collocandole soprattutto in un lontano medioevo visto ancora in modo molto negativo. Le reliquie di Giovanni Paolo II ci fanno capire che la nostra contemporaneità non è in realtà così diversa dal passato…le beatificazioni continuano, le santificazioni pure e così anche il culto delle reliquie prosegue e credo che non diverrà mai obsoleto.
E’ così. Pensa ai pellegrinaggi ai vari santuari e le pratiche ancora seguite oggigiorno: l’acqua di Lourdes, o il rosario messo a contatto con il Santo Sepolcro, o la venerazione per la quercia dove apparse la Madonna di Fatima ai tre pastorelli…. e così via. Non c’è niente di nuovo sotto il sole. Ma nel caso di Giovanni Paolo II, c’è stata anche premeditazione.
Si, hai completamente ragione. È stato un procedimento mirato, triste perché privo di quella spontaneità che dovrebbe essere forse alla base di ogni reliquia…a questo aspetto non avevo pensato ma hai pienamente ragione!
Condivido pienamente con te tutte le perplessità. Il culto delle reliquie ha il suo sapore medievale ed oggi mi sa più di barbaro; ma probabilmente se non fosse accaduto così, per i posteri (noi inclusi) non ci sarebbero state reliquie. Il problema è sempre uno, quello che poi ci diciamo sempre nei nostri blog; il valore della buonafede!
FInché si è credenti, quella reliquia ha uno scopo; ma il negozio che espone la reliquia e scrive “chiedi informazioni”… beh ecco, quel negozio lo farei chiudere o al massimo lo limiterei alla vendita delle sue categorie merceologiche.
Per l’idea che mi sono fatto io di quel papa, che poi ha accompagnato la storia di un lungo periodo della vita di tutti noi, tutto questo non lo avrebbe contemplato ne apprezzato.
Lo penso anch’io. Quanto alle reliquie, per chi ha fede, sono importanti e per gli altri no. Però è tutta la speculazione che c’è dietro che lascia molto perplessi. Ed in questo le cose non sono cambiate affatto dal Medioevo ad oggi..
la fede che cristo ha lasciato ai suoi credenti è il suo sangue, sparso non solo per i nostri peccati ma per tutta l.umanità
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genova 5 dicembre 2011
Ti ringrazio molto per queste bellissime immagini.
Sottoscrivo le tue perplessità. Comunque, se si fa la tara di tutte le speculazioni folcloristiche o monetarie, la reliquia per un credente è qualcosa di sacro che aiuta a non dimenticare chi si è amato.
Nicola
Sono d’accordo.
Bellissimo post. La storia delle reliquie è sempre affascinante. Questa del sangue di Woytyla lo è ancor di più Grazie per la tua accurata preparazione a riguardo. Un abbraccio. Isabella PS Hai ricevuto il mio messaggio augurale per il tuo compleanno? O ho sbagliato di nuovo la Nicoletta? Baci. Isabella
Non l’ho ricevuto, però grazie lo stesso. E tu hai ricevuto il mio messaggio che ho mandato alla tua e-mail?
Allora mannaggia avrò sbagliato di nuovo. L’ho spedito ieri sera, ero a cena fuori con mio marito. Mi dispiace , ci tenevo molto. Ora vado a leggere le mail, che dico la verità è tanto che non controllo.A presto .
PS Una cosa ho dimenticato di aggiungere: non gradisco molto tutto il business attorno alle reliquie. Nel caso di Giovanni Paolo II mi pare che si sia un pò esagerato. Purtroppo si perde troppo spesso il senso di equilibrio . Alla serietà di come trattare faccende delicate che riguardano poi la sfera del credere o meno, si arriva al gioco di chi per interessi ne fa semplicemente una speculazione. Un abbraccio Isabella
Sono perfettamente d’accordo con te. C’è troppa speculazione. Un abbraccio
Grazie .Adesso vado a leggere. Ci risentiamo.
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Posso avere piccola reliqua di Giovanni Paolo 2 con preghiera abito a coschignano Vincenzo 87041 n 123 san giacomo d acri prov Cs per favore!!!
Posso avere piccola reliqua con preghiera di Paolo 2 sono Vincenzo 87041 n 123 san giacomo d acri prov Cs grazie
Mi spiace. Io non ho reliquie e non saprei nemmeno dove procurarle.
Posso avere piccola reliquia di Giovanni Paolo 2 o Croce di san benedetto benedetta a coschignano Vincenzo 87041 n 123 san giacomo d acri prov Cs per favore
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ma sono solo queste le reliquie ex sanguine di San Giovanni Paolo II?
Sí, dovrebbero.