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Aachen, Aix-la-Chapelle, Amiens, Aquisgrana, Cappella Palatina, Carlo Magno, San Martino di Tours, Tours
Il “responsabile” è San Martino di Tours. Martino era figlio di un veterano della guardia imperiale romana che, anche se non aveva ricevuto una formazione militare, nel 331 si dovette arruolare, per editto imperiale, dovuto alla condizione di suo padre. Era di origine della Pannonia (Ungheria), ma la sua famiglia fu trasferita a Pavia quando era ancora un fanciullo. Quando fu arruolato dovette trasferirsi da Pavia a Sabaria, l’attuale Amiens. Come possiamo apprendere dalla Legenda Aurea di Jacopo da Varagine, nel 335, all’età di circa 20 anni, un giorno d’inverno, durante una ronda, gli si fece incontro un povero seminudo. Martino prese la sua spada e divise in due parti la sua cappa: una parte la dette al povero e si coprì con l’altra1. La notte dopo gli apparve Cristo coperto dalla parte di cappa che era stata donata al povero. Quando Martino si risvegliò il suo mantello era integro. Martino si fece battezzare, si rifiutò a combattere e lasciò l’esercito.

Cominció una vita cristiana al fianco del suo maestro, il vescovo di Poitiers, dedicandosi al prossimo e diffondendo il cristianesimo. Dolpo un breve noviziato di vita eremitica nell’isola Gallinaria (Savona) Martino fondó due monasteri: Ligugé, il piu antico d’Europa, e Marmoutier, che diventerà, in seguito, un importante centro di vita religiosa. Fu quindi un pioniere nell’istituire quello che sarebbe diventato il monachesimo in Occidente. Fu poi nominato vescovo di Tours (371) e gli si attribuiscono molti miracoli. Martino s’impegnò nella lotta contro l’eresia ariana, condannata al I concilio di Nicea (325). Dopo la sua morte avvenuta nel 397 il culto per Martino venne diffuso, soprattutto per combattere disgrazie, molte delle quali venivano attrubuite all’eresia ariana. Il mantello miracoloso venne conservato come un cimelio ed entrò a far parte della collezione di reliquie dei re Merovingi e successivamente dei Franchi. I re merovingi di Francia erano soliti portare la reliquia della cappa nelle battaglie. Tale reliquia accompagnava i combattenti in guerra e in tempo di pace. Sulla «cappa» di San Martino, si prestavano i giuramenti più solenni. Clodoveo, re dei franchi, ebbe la meglio sui visigoti (507), che seguivano la dottrina ariana, e questo successo venne attribuito a la protezione di San Martino. A questo punto il culto cominció a diffondersi sempre di piú e ben presto divenne il patrono dei Franchi. La cappa che usavano i militari era corta, come quella di San Martino, e per questo veniva chiamata ‘cappella’. La reliquia fu portata poi all’oratorio palatino di Aquisgrana, adiacente al palazzo di Carlo Magno2, città che da questa prese il nome, Aix-la-Chapelle. Quest’oratorio è conosciuto come la Cappella Palatina, che deve questo nome proprio perché alberga la reliquia della cappa di San Martino, e le persone preposte alla sua custodia sono chiamati ‘cappellani’. E così si diffuse il nome di ‘cappella’ con il significato di ‘oratorio’, che sará applicato agli oratori di tutto il mondo.
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- Secondo una tradizione, successivamente incontrò un altro mendicante e gli regalò l’altra metà del mantello: subito dopo, il cielo si schiarì e la temperatura si fece più mite. Da qui nasce il detto “estate di San Martino”, che è un modo di dire popolare che indica un periodo di clima mite e soleggiato che si verifica intorno all’11 novembre, giorno in cui si celebra San Martino di Tours.
- Del complesso del palazzo di Carlo Magno oggi resta sola la Cappella Palatina, che è integrata nella cattedrale di Aquisgrana (Aix-la-Chapelle in francese, Aachen, in tedesco).
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Per saperne di piú sulla Cappella Palatina: Carlo Magno: un santo?


