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Il 500esimo anniversario della morte di Leonardo da Vinci viene celebrato in numerose città, ma è particolarmente sentito a Vinci, sua città natale, e ad Amboise (Francia), dove passò gli ultimi tre anni della sua vita, ospitato dal re Francesco I nella tenuta di Clos Lucé. A Vinci, in concomitanza con la data della morte di Leonardo, il 2 maggio, è stato riaperto il ‘Museo Ideale Leonardo da Vinci’ e inaugurato il nuovo Museo ‘Leonardo e il Rinascimento del Vino’.

I capelli di Leonardo, con altri documenti a supporto del reperto, esposti nella mostra Leonardo Vive, nel Museo Ideale Leonardo da Vinci

Fra i reperti esposti nel riaperto Museo, nell’ambito dell’esposizione ’Leonardo vive’ in primizia assoluta, possiamo ammirare una ciocca dei suoi capelli e un anello di bronzo che aveva al dito nel momento della sua morte.

Si tratta di una ciocca di pochi capelli, una ventina, legati con un nastrino e accompagnati dalla dicitura “Les cheveux de Leonardo da Vinci”.

Per gli studiosi di Leonardo si tratta di una reliquia di eccezionale valore, nel caso fosse confermata la sua autenticità, perché è fondamentale per poter risalire al DNA del più grande genio di tutti i tempi.

Il ritrovamento delle due reliquie ha avuto amplia eco in tutti i mezzi di comunicazione e le circostanze del ritrovamento sono state spiegate da Alessandro Vezzosi, leonardista e direttore del Museo Ideale Leonardo da Vinci.

Clos Lucé, il piccolo maniero a poca distanza da Amboise dove Leonardo passò gli ultimi tre anni della sua vita.

Cappella di St. Hubert, presso il Castello di Amboise

Leonardo morì ad Amboise nel 1519 e, secondo recita una targa vicino alla sua sepoltura fu inumato, il 12 agosto dello stesso anno, per sua volontà, nel castello presso la chiesa di San Fiorentino, distrutta nel 1827. Il luogo è stato più volte saccheggiato e distrutto da guerre e poi ricostruito. Nel 1863 Arsène Houssaye, scrittore e ispettore generale dei musei di provincia francesi, fu incaricato dallo Stato di ritrovare la tomba di Leonardo da Vinci. Houssaye ritrovò uno scheletro accompagnato da alcuni frammenti lapidei di un’iscrizione che poteva ricondurre al nome ‘Leonardus Vince’ (Leo dus Vinc). Quindi, sicuro del reperto, trattenne per sé due reliquie: un anello di bronzo che lui stesso tolse dalle mani dello scheletro, e una ciocca di capelli. I resti furono ricomposti e collocati nella tomba della Cappella di Saint Hubert nel 1874, la cappella del castello di Amboise, dove si trovano attualmente. Non esiste la certezza assoluta che i resti appartengano a Leonardo però gli studiosi hanno confermato che le reliquie esposte sono associabili allo scheletro di Amboise.

Sepolcro di Leonardo, Cappella di St. Hubert

Targa collocata presso la tomba di Leonardo, Cappella di St. Hubert.

Nel 1925 un pronipote di Houssaye vendette questi cimeli al collezionista americano Harold K. Shigley, insieme ai documenti che accreditano che i due oggetti sono di provenienza francese, e più precisamente ritrovati ad Amboise. Nel 1985 i reperti entrarono in possesso di un altro collezionista americano il quale nel 2016, venendo a conoscenza dei preparativi del 500esimo anno della morte dell’artista, contattò il Museo Ideale Leonardo da Vinci cedendo le reliquie per la mostra ‘Leonardo Vive’ e il loro studio.

Museo Ideale Leonardo da Vinci, Vinci

Già da tempo la storica Agnese Sabato, presidente della Leonardo da Vinci Heritage, insieme a Alessandro Vezzosi, cominciarono lo studio della genealogia di Leonardo che si è arricchita recentemente con la scoperta di alcuni discendenti vivi di suo padre, Ser Piero e del fratello Domenico, e discendenti morti grazie ad alcune sepolture individuate negli ultimi anni. La Leonardo Heritage ha potuto ricostruire l’albero genealogico dei Da Vinci dal XIV al XXI secolo, dagli antenati ai discendenti vivi.

La reliquia dei capelli potrà permettere di procedere alla ricerca del DNA di Leonardo confrontandolo con quello di questi discendenti. Questo consentirà anche di far luce sui resti contenuti nella tomba di Amboise.

Se il DNA dei capelli coincide con quello dei discendenti il sogno di ricostruire il codice genetico di Leonardo potrebbe diventare una realtà. Sarebbe molto importante poter rintracciare anche qualche discendente della madre, vivo o morto, per ricuperare il DNA mitocondriale che solo viene trasmesso per via materna.