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Abbazia della Boissière, Anne de Girouardière, Baugé, Castello di Angers, Charles De Gaulle, Croce di Anjou, Croce di Lorena, Fondation France Libre, Jean d’Alluye, Luigi I d'Anjou, Ospizio degli Incurabili, Renato II di Lorena
La croce di Anjou è riconosciuta come ricavata totalmente da un grosso frammento della Vera Croce, uno dei più grandi attualmente presenti al mondo. Il palo è lungo circa 27 cm, con 2 cm di larghezza e 1,3 di spessore; la prima traversa di 9,2 cm e la seconda di 7,8, per un totale di 104 cm3. Risponde alla tipologia di croce patriarcale, ossia con due traverse, essendo quella superiore più corta. Quest’ultima simbolizza il ‘Titulus Crucis’, ossia la tavoletta con l’iscrizione ‘INRI’. Di colore marrone scuro, frutto di una verniciatura apportata forse nel momento dell’assemblaggio o della sua posteriore decorazione, della quale parleremo in seguito, si possono apprezzare delle venature, alcuni nodi e piccole fessure, non essendo alterazioni importanti. Richiama l’attenzione il fatto che questa sia probabilmente l’unica reliquia della Vera Croce rimasta ‘allo scoperto’, ossia non racchiusa in un reliquiario o una stauroteca, una volta liberata dal suo probabile astuccio originario. Nei reliquiari bizantini la reliquia si poteva estrarre dal suo contenitore per poter essere messa a contatto con i fedeli, come per esempio la Stauroteca di Limbourg. Invece, la prassi occidentale era quella di custodire le reliquie in reliquiari sigillati; in questo modo la reliquia poteva essere vista, esposta, ma non toccata.
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