Tag
Croce di Giustino, Disma, frammenti vera croce, Giovanni Calvino, Hesemann, lignum crucis, pars crucis bonis latronis, passione di Cristo, Reliquie, Rohault de Fleury, Roma, San Pietro, Santa Croce in Gerusalmme, Traité des Reliques, Vaticano, Venezia, Vera Croce
¿Cuántos fragmentos de la Vera Cruz existen en el mundo? Puedes leer este artículo en español abriendo este enlace.
Molti. Moltissimi. E’ difficile trovare un convento, una basilica o altro luogo sacro che non abbia il suo frammento del lignum crucis, a volte quasi microscopico. Tanto è così che battute tipo: ‘se si mettessero insieme tutti i pezzettini della croce di Cristo sparsi nel mondo, ne verrebbero fuori tantissime croci!’ o altre simili, sono abbastanza diffuse, alla pari che molti altri luoghi comuni. Giovanni Calvino diceva nella sua opera “Traité des reliques” che tutti questi pezzi della croce messi insieme formerebbero da soli l’intero carico di una nave, anche se i Vangeli dicono che questo carico veniva trasportato da un solo uomo!
Però verso la metà del XIX secolo un architetto francese, Charles Rohault de Fleury, che dedicò gli ultimi anni della sua vita all’archeologia cristiana, si prese la briga di prendere in esame uno per uno tutti i frammenti della croce catalogati del mondo, ne calcolò il volume comparando il tipo di legno a cui appartengono. Poi calcolò le misure e il volume che probabilmente poteva aver avuto l’intera croce, a partire da documenti sulla pratica della crocifissione e altri dati come il tipo e la densità del legno per calcolarne il peso, e poi da una reliquia importantissima presente nella cappella delle reliquie della basilica di Santa Croce in Gerusalemme di Roma: la pars crucis bonis latronis, ossia il legno trasversale completo che si ritiene appartenuto alla croce di Disma, il Buon Ladrone, crocifisso insieme a Gesù Cristo.
Le misure della Vera Croce quindi sarebbero state di 3 metri per 1,80. Considerando la larghezza e lo spessore (12 e 5 cm circa) delle due parti della croce, Fleury arrivò alla conclusione che il volume totale del lignum crucis sarebbe stato di 36.000 cm3 circa. Questi calcoli sono stati quasi totaltmente corroborati, molto recentemente, da Michael Hesemann, giornalista e scrittore che ha studiato molto in profondità le reliquie della passione di Cristo.
Sommando il volume di tutti i pezzettini conosciuti superiori a 1 cm3, si arriva a malapena a 4.000 cm3, ossia un po’ più del 10% del volume totale della croce. Sì certo, ne esistono moltissimi altri che sono più piccoli di un centimetro cubico, molti dei quali non sono neanche catalogati perché custoditi in piccoli monasteri o abitazioni private. Però è difficile supporre che tutti questi pezzettini di pochi millimetri messi insieme possano formare più del 90% mancante del volume totale della croce. Fleury ipotizza che al massimo potrebbero triplicare quelli catalogati. Atra cosa è invece la loro autenticità. Ovviamente di falsi in giro ce ne sono, ed è estremamamente complicato verificare la loro provenienza, soprattutto quando si tratta di frammenti molto piccoli e non documentati.
Dei frammenti più importanti esistenti, e considerati autentici, la parte più grande si trova a Roma, ben 571 cm3, poi a Venezia, 476 cm3. Il totale di tutti i pezzi che si trovano in Italia raggiunge quasi un terzo del totale di tutti i frammenti conosciuti. Fra quelli di Roma, possiamo citare i tre grossi pezzi custoditi a Santa Croce in Gerusalemme e la croce di Giustino, che ne contiene due, una magnifica opera di oreficeria del VI secolo recentemente restaurata ed esposta nel tesoro della basilica di San Pietro in Vaticano. Il volume totale di questi 5 frammenti contenuti nelle due stauroteche citate è di circa 185 cm3.
Ciao Nicolè, un bel lavoro, complimenti dall’India, ciao – Roberto
Grazie, Roberto.
Pingback: Gli strumenti della passione di Cristo sono a Ponte Sant’Angelo « Reliquiosamente
Pingback: ‘Storia della Vera Croce’ di Antoniazzo Romano « Reliquiosamente
Pingback: Il morso del cavallo di Costantino | Reliquiosamente
Pingback: I quattro pilastri della cupola di San Pietro | Reliquiosamente
Pingback: Che cosa ha visto Egeria nel suo pellegrinaggio? | Reliquiosamente
Pingback: La scacchiera di Carlo Magno | Reliquiosamente
Pingback: ¿Cuántos fragmentos de la Vera Cruz existen en el mundo? | Reliquiosamente
Pingback: Carlo Magno: un santo? | Reliquiosamente
Pingback: Turchia, trovato un pezzo della croce di Gesù + Approfondimento | Enrico Baccarini | ENIGMA
Pingback: Dove fu martirizzato San Pietro? | Reliquiosamente
Pingback: Reliquiosamente compie un anno | Reliquiosamente
Pingback: Le voci discordanti | Reliquiosamente
Pingback: Il simulacro della Vergine Maria: una reliquia? | Reliquiosamente
Pingback: La corona di spine e la Sainte Chapelle | Reliquiosamente
Pingback: Reliquiari antropomorfi | Reliquiosamente
Pingback: Reliquiosamente: secondo anno di attività | Reliquiosamente
Pingback: Che cosa ha visto Egeria nel suo pellegrinaggio? | I tesori alla fine dell'arcobaleno
Pingback: Quanti pezzi o frammenti della Vera Croce esistono al mondo? | I tesori alla fine dell'arcobaleno
Pingback: Di che legno era la Vera Croce? | Reliquiosamente
Pingback: Il sudario di Oviedo | Reliquiosamente
Pingback: Dove sono i veri chiodi di Cristo? | Reliquiosamente
Pingback: Le sante immagini acheropite (5): I Volti Santi di Lucca e di Sansepolcro | Reliquiosamente
Pingback: Caravaca de la Cruz e Santo Toribio de Liébana: due giubilei in uno stesso anno | Reliquiosamente
Pingback: Il trattato sulle reliquie di Giovanni Calvino | Reliquiosamente
A me ne hanno rubato una, conteneva un piccolissimo frammento cristallizzato racchiuso in piccolo ovale, sovrapposto col sigillo del vescovo di Como, mi è rimasto il documento e presumo che il ladro lo abbi preso per la sua collana in argento ! Sicuramente la reliquia è andata buttata via: PENSAVO FOSSE QUASI UNICA! ORA che ho letto quanto sopra, cerco di consolarmi.¨!
Mi spiace veramente….
Pingback: I pannolini di Gesù: potevano mancare? | Reliquiosamente
Pingback: I pannolini di Gesù: la storia (molto) incerta delle reliquie legate alla sua primissima infanzia
Pingback: I PANNOLINI DI GESU’ : LA STORIA (MOLTO INCERTA ) INCERTA DELLLE RELIQUIE LGATE ALLA SUA PRIMISSIMA INFANZIA – JOSEPH RATZINGER :B16 e G.GÄNSWEIN
Pingback: I capelli di Maria Vergine servirono anche per legare una missiva | Reliquiosamente
Pingback: Reliquiari fantastici: La stauroteca di Limburg | Reliquiosamente
Pingback: L’altare d’oro di Sant’Ambrogio | Reliquiosamente
Pingback: Le reliquie della passione di Cristo su ‘Reliquiosamente’(Prima parte) | Reliquiosamente
Pingback: La tovaglia dell’Ultima Cena | Reliquiosamente
Pingback: Reliquari fantastici: il Crocifisso di Don Fernando e Doña Sancha | Reliquiosamente
Pingback: La sacra corda | Reliquiosamente
Pingback: FAKE NEWS: Dalla politica alla religione, perché ci crediamo? ~ Quootip
Pingback: La croce di Anjou: non solo un simbolo religioso | Reliquiosamente
Pingback: La cappella palatina di Nostra Signora del Faro | Reliquiosamente
Pingback: Reliquiari fantastici: la Stauroteca Bessarione | Reliquiosamente