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Assunta, Bernardo di Chiaravalle, Bisanzio, Blanchernae, Carlo il Calvo, Carlo Magno, Chartres, culto druidico, culto mariano, Dea madre, Imperatrice Elena, Imperatrice Irene, Imperatrice Pulcheria, madonne nere, Reliquie, Salus Populi Romani, Santa Maria Maggiore, Santuario, Tunica della Vergine, Velo della Vergine, Vergine Maria
El simulacro de la Virgen María: ¿una reliquia? Puedes leer este artículo en español abriendo este enlace
La grande devozione per la Vergine Maria e per le sue reliquie risale al VI secolo e in un certo senso fu Pulcheria (V secolo) ad impulsarla, la religiosissima imperatrice bizantina che cercava di seguire i passi dell’imperatrice Elena, madre di Costantino il Grande e, secondo la tradizione, scopritrice della Vera Croce. Pulcheria fece erigere diversi santuari dedicati alla Vergine e alle sue reliquie. Il tempio più emblematico fu quello di Blanchernae di Costantinopoli. Fu un’attiva ricercatrice di reliquie della Vergine con le quali onorare i templi fatti costruire da lei.
Questo culto aumentava con il passare degli anni e conseguentemente anche la necessità di trovare qualche presenza fisica della Vergine, soprattutto dal VII secolo in poi. Però non era un’impresa molto facile perché Maria, come Cristo, salì al cielo con il corpo. Nonostante questa difficoltà esiste una discreta collezione, distribuita in vari luoghi della cristianità, di ‘oggetti’ ed altro che presuntamente sarebbero appartenuti alla Vergina Maria: capi d’abbigliamento, cinture, scarpe, ciocche di capelli, e persino ampolle con il suo latte. E c’è anche la sua casa, la Santa Casa, quella di Loreto. Tutte o quasi tutte queste reliquie sono risalibili a questo periodo.
Come espressione di qusto culto e forse anche per paliare la poca disponibilità di reliquie a partire dal VII secolo si assiste ad un’esplosione di immagini della Vergine, molte delle quali attribuite a San Luca, che oltre ad essere evangelista, era anche medico e pittore. Luca non conobbe Gesù ma il suo vangelo è l’unico che ci racconta dei particolari della sua infanzia, presumibilmente raccontati a lui dalla Madonna che conobbe personalmente, ragione per cui poteva anche ritrattarla. Solo a Roma ci sono ben sei immagini attribuite a San Luca, la più importante delle quali è la Salus Populi Romani, custodita nella basilica di Santa Maria Maggiore, in assoluto l’immagine mariana più venerata della città eterna e alla quale sono attributi diversi miracoli. In realtà si tratta di una tavola restaurata nel XII secolo di un originale molto più antico probabilmente del V-VI secolo.
Al principio molte immagini o statue della Vergine racchiudevano sue reliquie, perché forse il potere della sola statua non era considerato sufficiente. Ma ben presto le reliquie non furono più necessarie. Quindi nel caso della Vergine Maria poco a poco la devozione venne spostata dalle reliquie alla sua immagine, come se quest’ultima fosse la Madonna in persona.
A partire dall’XI-XII secolo il culto per la Vergine, le sue reliquie e anche per le sue immagini è una realtà già consolidata. La gran devozione mariana da parte di Bernardo di Chiaravalle, il grande diffusore dell’ordine dei cistercensi, ossia la riforma dell’ordine dei benedettini, ne completa la propaganda e la Vergine diventa il personaggio determinante della fede cristiana e così se ne fa anche eco l’arte che rappresenterà, e svilupperà ulteriormente nei secoli successivi, il trionfo della Vergine in cielo.
La devozione per Maria va anche di pari passo con l’opera evangelizzatrice di popoli pagani ed il sorgere di molti santuari mariani. Alcuni furono eretti in luoghi che venivano considerati sacri o magici dalla precedente religione locale, perché era dove erano accadute o accadevano cose straordinarie. Questi luoghi a volte erano templi antichi, ma spesso erano paraggi o accidenti naturali: alberi, pietre, grotte, piccoli boschi o sorgenti d’acqua, nelle vicinanze dei quali spesso venita trovata, in circostanze eccezionali o miracolose, un’immagine della Vergine Maria, e quasi sempre da personaggi umili (pastori, contadini). Tutti questi luoghi erano punti dove si concentrava un’energia particolare che emanava dalla terra ed in confluenza con correnti telluriche.
Una delle rappresentazioni più diffuse nell’Europa medievale è l’immagine della madonna nera. Ne sono state contate circa 450 delle quali ne rimangono intorno alle 300 in tutta la geografia cristiana. Alcune sono famosissime: Montserrat, Loreto, Czestochowa…. Molte sono statue in legno che rappresentano il corpo intero della vergine con la pelle nera. Alcune sono di ebano ma altre, secondo alcune versioni, si sono scurite con il tempo o con il fumo degli incendi che molto spesso distruggevano le chiese medievali, o per la lunga esposizione a candele votive, o si sono annerite a causa dell’ossidazione dei pigmenti che ne coloravano il volto. Però visto che queste cause annerivano solo il volto e non il resto del corpo, le ragioni vanno ricercate altrove.
Secondo le teorie più diffuse questo colore di pelle ha le radici in antichi culti pagani ed è la reminiscenza dell’antico culto della Dea madre sviluppatosi fin dal neolitico. Il nero è il colore della terra feconda, della vita e della trasformazione. Non fu facile per i primi cristiani evangelizzare popoli pagani. Per questo motivo molte delle feste furono fatte coincidere con festività pagane e molte figure cristiane furono sovrapposte a quelle pagane. Questo faceva sì che il passaggio da una credenza all’altra fosse meno traumatico.
Anche la cattedrale di Chartres sorge su un pozzo di età gallo-romana, un antico luogo di culto druidico dove fu ritrovata una madonna nera che secondo alcuni studiosi risale al XII secolo ma che potrebbe essere il rifacimento di una scultura molto più antica che, secondo la tradizione, fu intagliata dai druidi dopo aver ricevuto una profezia che una vergine avrebbe dato alla luce un bambino. L’attuale madonna, quella che adesso possiamo vedere nella cripta affianco al pozzo, è una copia perché l’originale fu bruciato nel 1793, durante la Rivoluzione Francese. La prima chiesa cristiana eretta in questo luogo, sulla quale furono poi costruiti i successivi templi, è databile al IV secolo d.C. ed era dedicata alla Vergine il cui simulacro fu ritrovato in situ. Quindi il legame di Chartres con il culto alla Madonna è molto antico e fu ulteriormente rafforzato dal momento in cui entrò in possesso di un’importantissima reliquia: la tunica o velo della Vergine.
Questa reliquia arrivò a Chartres nell’876. Fu un dono di Carlo il Calvo che la ereditò da suo nonno Carlo Magno che a sua volta la aveva ricevuta direttamente dall’imperatrice Irene di Bisanzio. Si dice l’avesse indossato la Vergine sia nel momento dell’annunciazione che alla nascita di Cristo. Si tratta di un tessuto di seta che originariamente era di 5,35 metri x 0,46. Si salvò miracolosamente da un incendio nel 1194 ma nel 1793 fu tagliato in diverse porzioni che furono vendute. Ne resta una parte, circa 2 metri. Secondo vari studiosi questo capo risale al I secolo, ma si tratta di una tessuto lussuoso e questo entrerebbe un po’ in contraddizione con il rango sociale della Vergine.
Chartres è solo un esempio di luoghi di culto mariani della cristianità le cui storie sono spesso molto simili. In ogni caso, il culto e la venerazione per la Vergine Maria, personificata dalla sua effigie, che quando non è stata fisicamente ritrovata è il risultato di alcuna apparizione, non solo non sono diminuiti ma si mantengono immutati anche al giorno d’oggi. Maria è l’unico caso in cui le sue reliquie vere e proprie passano in un secondo piano.
http://calogerobonura.wordpress.com/2011/07/23/il-capello-della-madonna/
il link di un mio post
Ti ringrazio per la segnalazione, è sempre interessante ricevere notizie. Buona domenica
Certo il culto della Madonna (a prescindere dal colore) è amplissimo, dalle immagini acheropite che citi di San Luca a quelle legate alla devozione popolare, qui a Napoli abbiamo la Madonna bruna nella chiesa del Carmine (quella in cui Masaniello incitò il popolo alla ribellione) molto venerata o la Madonna dell’Arco famosa e venerata nel giorno del lunedì in Albis, per non palrare poi della Madonna di Montevergine, un’icone del 1300 collocata nella abbazia in provincia di Avellino in cima alla più alta vetta. “Ogni” Madonna trascina con se devozione e riti che ne fanno meta di pellegrinaggi e come dici bene tu, questi non sono che degli esempi, piccole “gocce d’acqua” in un mare immenso!
Sì. La devozione per la Madonna è certamente ancora molto forte nell’universo cattolico, anche se in alcuni luoghi è addirittura esagerata. Per esempio in Spagna, soprattutto al Sud. Basta assitere alle processioni della settimana Santa per rendersene conto, per esempio a Siviglia. Sono portate in processione solo due immagini per processione (durante la settimana santa a Siviglia ci sono ben piú di 60 processioni), un Cristo e una Madonna addolorata. Il Cristo passa per primo ed è oggetto di molto rispetto e devozione. Poi dopo arriva la Madonna, come se fosse una diva. E lí comincia l’esplosione popolare, di grida, compimenti, canti ecc…. E’ da vedere. Penso che a Napoli, dovuto all’eredità spagnola, possa esservi qualcosa di simile.
Poco fa parlavo con una storica d’arte su la cosa seguente: mi chiedevo perché i bambini medievali nella pittura sono come piccoli adulti. Non hanno la testa grande. Lei mi diceva perché forse i bambini erano considerati bambini, come ora. Non giocavano, da 8 anni o anche prima avevano responsabilità, lavoro. O forse perché non avevano le techniche, conoscenze della prospettiva. La tua risposta quale sarebbe?
Salve, quanto tempo! Come stai? Quanto alla tua domanda non saprei cosa risponderti. Io non sono un’esperta in pittura. In ogni caso non credo che sia un problema di prospettiva, perché in questo caso non interesserebbe solo i bambini ma tutti i soggetti di un quadro. Poi bisognerebbe vedere cosa intendi per medioevo, viso che il periodo è molto lungo e fra un’immagine del VI secolo, per esempio, ed un’altra dell’XI secolo la differenza è molto grande.
bene! Grazie! Anche tu? Mancano 6 settimane per la bambina!! cari saluti!
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Interessanti, come sempre, le tue ricerche.
Nicola
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Fai clic per accedere a NOTRE_DAME-GEOMETRIA_SACRA.pdf
penso che questo lavoro, che scarico a caso da internet ( ma potremmo citare anche Bernardo di Chiaravalle, Charpentier, Fulcanelli o restare ai Pauwels e Berger del Mattino dei Maghi) chiarisca molte cose sulla Vergine Nera e i suoi veri significati.
Ma sono rimasto colpito dalla tua presentazione della Madonna di Raffaello, Maestro sapienziale. Hai maggiori informazioni su quel Lavoro? E di Raffaello Sanzio, in generale cosa ne pensi, indipendentemente dal suo presunto rapporto con ambienti esoterici?
Sempre complimenti per la tua capacità espressiva, con la quale tratti temi di non facile documentazione, considerando le mutilazioni culturali effettuate dai “detentori” del sapere ufficiale; la prima chiesa cristiana era molto diversa da ciò che ci è stato consegnato dal mondo cattolico, subito dopo l’editto di Costantino; e che dire di Francesco d’Assisi, che come Dante, era costretto a porre attenzione e presenza, per non essere arso come eretico? Come non meditare sui fatti accaduti ad Elia da Cortona/Assisi, progettista della Basilica di Assisi( e forse anche di Castel del Monte) e primo ministro dell’Ordine francescano e vero braccio destro di Francesco?
Ma questo farebbe aprire altre parentesi.
Un saluto cordiale
franco
Il documento che mi alleghi è molto interessante. Avevo letto qualche tempo fa un libro sulla cattedrale di Charteres. Certo, per gli amanti di esoterismo, alla ricerca di proporzioni magiche ed altri misteri bisogna riconoscere che Chartes è ‘una pacchia’. Io non me ne intendo di questi argomenti e a volte li tratto solo il minimo necessario quando mi ci imbatto. Non sono neanche un’esperta di Raffaello. Solo ti posso dire che è un pittore sublime. Il quadro l’ho scelto perché rappresenta molto chiaramente il trionfo della Vergine, teoria che nella religione cristiana ha cominciato a farsi strada a partire dal gotico (secolo XII-XIII, parallelamente all’affermarsi della teoria aristotelica che cerca di riconciliare un po’ la fede con la ragione), condividendo così un protagonismo prima esclusivo di Cristo. Certo la chiesa ora, come tu ben dici, è molto diversa dalla primitiva chiesa cristiana. Anche in questo campo la ‘burocrazia’ riesce a soffocare la vera essenza del messaggio. Ma tutto ha un perché, e prima di tutto bisogna analizzare il momento storico e sociale. E come tutte le istituzioni, anche la chiesa è soggetta a una serie di patologie, soprattutto quando c’è il gioco il potere…. Ti ringrazio molto per il tuo interesse e le tue riflessioni. Cordiali saluti
riguardo a Raffaello, da Leonardo a Pitagora; ed oggi si potrebbe andare anche alla Basilica di Collemaggio, dove ci stanno i divulgatori accreditati, che varrebbe la pena di prendere in considerazione, almeno come informazioni, se è vero che la Bellezza è la strada maestra che l’Amore percorre, in cerca dei suoi Amanti.
Personalmente mi muovo in modo apparentemente diverso, non sono “esoterista” ma “vibro” come so e posso nella sinfonia dell’evoluzione cosmica…e danzo con torcia in mano.
Facezie a parte Ti saluto con rispetto e gratitudine.
franco
Grazie per l’interessantissimo video. Condivido con te che non bisogna mai perdere di vista la Bellezza. Che cosa diventerebbe il mondo senza di lei?
Tanti cari saluti
Nicoletta
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