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Archivi tag: Mosè

Dov’è la tomba di Mosè?

26 lunedì Giu 2023

Posted by Nicoletta De Matthaeis in Pellegrinaggi, Storia

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Deserto di Negev, Egeria, Emmanuel Anati, Esodo, Flavio Barbiero, Har Karkom, Jebel Musa, Massiccio Santa Caterina, Monte Horeb, Monte Nebo, Monte Sinai, Mosè, Nabi Musa, Tomba di Mosè, Valle di Moab

¿Dónde está la tumba de Moisés? Puedes leer este artículo en español abriendo este enlace

Valle del Giordano, la ‘Terra promessa’ vista dalla cima del Monte Nebo
“Poi Mosè salì dalle steppe di Moab sul monte Nebo, cima del Pisga, che è di fronte a Gerico. Il Signore gli mostrò tutto il paese: Gàlaad fino a Dan, tutto Nèftali, il paese di Efraim e di Manàsse, tutto il paese di Giuda fino al Mar Mediterraneo e il Negheb, il distretto della valle di Gerico, città delle palme, fino a Zoar. Il Signore gli disse: «Questo è il paese per il quale io ho giurato ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe: Io lo darò alla tua discendenza. Te l’ho fatto vedere con i tuoi occhi, ma tu non vi entrerai!». Mosè, servo del Signore, morì in quel luogo, nel paese di Moab, secondo l’ordine del Signore. Fu sepolto nella valle, nel paese di Moab, di fronte a Bet-Peor; nessuno fino ad oggi ha saputo dove sia la sua tomba. Mosè aveva centoventi anni quando morì; gli occhi non gli si erano spenti e il vigore non gli era venuto meno. Gli Israeliti lo piansero nelle steppe di Moab per trenta giorni; dopo, furono compiuti i giorni di pianto per il lutto di Mosè. Giosuè, figlio di Nun, era pieno dello spirito di saggezza, perché Mosè aveva imposto le mani su di lui; gli Israeliti gli obbedirono e fecero quello che il Signore aveva comandato a Mosè.” (Deuteronomio 34,1-9)

Secondo il Deuteronomio e la tradizione ebreo-cristiana, Mosè dal Monte Nebo vide la Terra che Dio aveva promesso al suo popolo ma nella quale lui non ci sarebbe mai entrato. Morì subito dopo e fu sepolto nelle vicinanze, nella valle del Moab, dove si trova il monte Nebo, ma nessuno sa dove sia la sua tomba. Addirittura, secondo la tradizione ebraica, sarebbe stato sepolto dallo stesso Dio, in modo che il luogo della sua sepoltura fosse sconosciuto da tutti e quindi evitare i pericoli dell’idolatria, e che la sua figura potesse offuscare l’immagine di Dio.  

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Che fine ha fatto la Menorah?

28 martedì Mar 2023

Posted by Nicoletta De Matthaeis in Reliquie, Storia

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Arco di Tito, Esodo, Foro di Vespasiano, Genserico, Gerusalemme, Guerra Giudaica, Menorah, Mosè, Secondo Tempio, Shimon Shetreet, Tempio della Pace, Temple Institute, Tito, Vadim Rabinovitch

¿Qué fue de la Menorá? Puedes leer este artículo en español abriendo este enlace

Bassorilievo all’interno dell’Arco di Tito in cui si vede come i tesori del Tempio di Gerusalemme, fra cui la Menorah, vengono portati a Roma

Il Signore parlò a Mosè dicendo: “Farai anche un candelabro d’oro puro. Il candelabro sarà lavorato a martello, il suo fusto e i suoi bracci; i suoi calici, i suoi bulbi e le sue corolle saranno tutti di un pezzo. Sei bracci usciranno dai suoi lati: tre bracci del candelabro da un lato e tre bracci del candelabro dall’altro lato. Vi saranno su di un braccio tre calici in forma di fiore di mandorlo, con bulbo e corolla e così anche sull’altro braccio tre calici in forma di fiore di mandorlo, con bulbo e corolla. Così sarà per i sei bracci che usciranno dal candelabro. Il fusto del candelabro avrà quattro calici in forma di fiore di mandorlo, con i loro bulbi e le loro corolle: un bulbo sotto i due bracci che si dipartano da esso e un bulbo sotto gli altri due bracci e un bulbo sotto i due altri bracci che si dipartano da esso; così per tutti i sei bracci che escono dal candelabro. I bulbi e i relativi bracci saranno tutti di un pezzo: il tutto sarà formato da una sola massa d’oro puro lavorata a martello. Farai le sue sette lampade: vi si collocheranno sopra in modo da illuminare lo spazio davanti ad esso. I suoi smoccolatoi e i suoi portacenere saranno d’oro puro. Lo si farà con un talento di oro puro, esso con tutti i suoi accessori. Guarda ed eseguisci secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte”. (Esodo 25, 31-40)

La Menorah (pron. Menorà), il candelabro a setti bracci, è il simbolo più importante del giudaismo. Però non stiamo parlando di una qualsiasi menorah, ma ‘La Menorah’, con maiuscola, il famoso candelabro d’oro che era nel Tempio di Gerusalemme e che fu portato a Roma dalle truppe di Tito, insieme ad altri trofei, come conseguenza della distruzione del secondo Tempio, nell’anno 70 d.C.

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Dove si trova l’Arca dell’Alleanza?

23 lunedì Mag 2016

Posted by Nicoletta De Matthaeis in Reliquie

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Aksum, Arca dell’Alleanza, Etiopia, Mosè, Reliquie, Santa Maria di Sion

santa maria sion

Molti si chiederanno che fine avrà fatto l’Arca che contiene le tavole della legge, quelle che furono date a Mosè sul Monte Sinai. Non è certo una domanda semplice da rispondere, tanto più che una risposta precisa non c’è. O forse c’è. Perché per gli etiopi il solo dubbio offende. Per loro, la vera Arca dell’Alleanza è custodita ad Aksum, nel Nord dell’Etipia, nella chiesa di Santa Maria di Sion. Ma nessun può vederla. Questo ed altro ci viene narrato nell’articolo “L’arca dell’Alleanza si trova in Etiopia?  pubblicato sul blog Aleteia.

L’Arca dell’Alleanza si trova in Etiopia?

 

Che cosa ha visto Egeria nel suo pellegrinaggio?

26 martedì Mar 2013

Posted by Nicoletta De Matthaeis in Letteratura

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Abramo, Akbar, Anania, Anástasi, Betlemme, calvario, Diario di Viaggio, Edessa, Egeria, Eleona, Galizia, Gamurrini, Gerusalemme, Gessèn Esodo, Giannarelli, Giobbe, Giordano, Golgota, Gomorra, Imbomom, Itinerario, letteratura, lignum crucis, Mar Rosso, Martyrium, Melchisedec, Monte degli Ulivi, Monte Nebo, Mosè, pellegrinaggio, pietra ascensione, Santo Sepolcro, Segor, Sodoma, Staurofilakes, Terra Santa, Triportico

¿Qué ha visto Egeria en su peregrinaje?                                                    Puedes leer este artículo en español abriendo este enlace

Francobollo viaggio Egeria

Egeria, la famosa pellegrina in Terra Santa del secolo IV, una delle primissime, lasciò un racconto del suo viaggio, un documento di estrema importanza per ubicare i sacri luoghi, conoscere la liturgia gerosolimitana, diffusasi poi in Occidente, e molte altre preziose informazioni. Il pellegrinaggio, o diario di viaggio, fu rinvenuto nel 1884 ad Arezzo, dal giurista Gian Francesco Gamurrini. Non l’originale, ma una copia dell’XI secolo, putroppo incompleta. Gli studi realizzati in questi ultimi anni, ci dicono che la pellegrina Egeria molto probabilmente fece il viaggio fra il 381 ed il 384 e che fosse una monaca, per il continuo uso che fa delle espressioni ‘dominae venerabiles sorores’, ‘dominae venerabiles’, ‘dominae animae meae’, ‘dominae, lumen deum’.. che hanno fatto pensare che si rivolgesse alle sue compagne/sorelle di convento per le quali scriveva il suo diario. Altri studiosi, come Elena Giannarelli, pensano che potesse trattarsi, invece, di una vedova. Però la cosa certa è che si trattava di una persona non solo colta, ricca e di alta estrazione sociale, ma anche con buoni contatti nelle alte sfere politiche. Di fatto, doveva avere il denaro sufficiente per sostenere le spese di tre anni di viaggio per lei ed il suo seguito; poi disporre di salvacondotti e lettere di raccomandazione da presentare alle divese autorità civili e militari. Veniva ricevuta da vescovi e funzionari imperiali e, nei tratti considerati più pericolosi, era scortata da militari appartenenti a distaccamenti situati in punti strategici. Un viaggio di queste caratteristiche era reso anche possibile grazie alla pax romana dell’epoca post-costantiniana. Sappiamo che il suo paese di origine stava nell’Occidente europeo, infatti nel suo racconto menziona il Rodano comparandolo con l’Eufrate. L’ipotesi più probabile è che provenisse dalla Galizia, al Nord-ovest della Spagna. Tant’è così che nel 1984 la Spagna stampò il francobollo commemorativo ‘XVI centanario del viaje de la monja Egeria al Oriente Bíblico, 381-384’, ricordando, appunto, il sedicesimo centenario del viaggio della connazionale, cent’anni dopo il ritrovamento del famoso ‘Itinerarium’.

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La ‘Tabula Magna Lateranensis’

19 martedì Feb 2013

Posted by Nicoletta De Matthaeis in Curiosità

≈ 30 commenti

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Arca dell’Alleanza, Arco di Tito, Aronne, candelabro, Cappella San Lorenzo, Cristo, Domiziano, Efeso, Gerusalemme, Laterano, Leone X, Menorah, Mosè, Reliquie, Roma, sacrestia, San Giovanni, Sancta Sanctorum, Santa Francesca Romana, Santa Maria Nova, Scala Santa, Tabula Magna Lateranensis, tempio, Tito Vespasiano, tunica

La ‘Tabula Magna Lateranensis?                                                                    Puedes leer este artículo en español abriendo este enlace
Tabula magna completa Sicuramente molti conosceranno la basilica di San Giovanni in Laterano, una delle 4 basiliche principali di Roma. Ma non parleremo qui di questa magnifica basilica né delle innumerevoli opere d’arte che contiene, ma di un pannello del XIII secolo che si può vedere a sinistra della porta della sacrestia e che pochi conoscono. Mi riferisco alla ‘Tabula Magna Lateranensis’. Di fatto è possibile confondersi perché sul lato destro della porta della sacrestia c’è un altro pannello molto simile contraddistinto da un cartiglio ottocentesco che recita “Tabula Magna Lateranensis” ma che in realtà ricorda alcuni lavori che si fecero nella basilica nel secolo IX. La vera ‘Tabula magna’ è quella di sinistra e senza cartiglio. Continua a leggere →

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