Si trova nella Sala del Tesoro della cattedrale di Treviri1, monumento dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1986.
Questo ‘cofanetto’è un meraviglioso esempio dell’oreficeria ottoniana, commissionato dall’arcivescovo di Treviri Egberto (977-993) alle soglie dell’anno 1000.
Martirio di Sant’Andrea (part.). Ciclo del martirio di Sant’Andrea. Mattia Preti (1913-1699). Chiesa di Sant’Andrea della Valle, Roma
Andrea era fratello di Simon Pietro e anche lui era pescatore. Fu con Giovanni uno dei discepoli del Battista ed il primo di tutti gli apostoli a rispondere alla chiamata di Gesù. Subito dopo andò da suo fratello a dirgli che aveva incontrato il Messia ed immediatamente lo condusse da lui. Il suo nome compare molte poche volte nel Vangelo e una sola volta negli Atti degli Apostoli. Però sappiamo da Eusebio di Cesarea1 che Andrea, dopo Pentecoste, va a predicare il Vangelo in Asia Minore e in Scizia, lungo il Mar Nero. Successivamente passa in Grecia, diventando vescovo di Patrasso, in Acaia.
Maddalena penitente (1664). Pedro de Mena. Museo del Prado, Madrid
Seguiva Gesù in tutte le sue predicazioni e non solo lo accompagnò nel giorno della sua morte, ma fu la prima a dare la notizia della sua resurrezione. Infatti, Maddalena assistette alla crocifissione e deposizione di Gesù insieme a Maria e Maria Salomè. Fu la prima a trovare il sepolcro vuoto la domenica mattina, dove si recava con Maria Salomè e Maria di Cleofa con unguenti per ungere il corpo di Cristo. E fu la prima a vedere Cristo risorto che apparve per prima volta a lei, chiamandola per nome.
Un viaggio alla scoperta di sette reliquie che hanno cambiato la storia.
Questo è il titolo del mio ultimo lavoro, e come il sottotitolo indica, è dedicato a sette reliquie.
Probabilmente non sono le più importanti della cristianità, questo privilegio viene riconosciuto alle reliquie della passione di Cristo, ma hanno tutte qualcosa in comune: sono state fondamentali nella storia della loro comunità, ne hanno cambiato le sorti o comunque sono imprescindibili nella realtà quotidiana di questi luoghi, anche al giorno d’oggi. Le loro comunità ne sono coscienti e lo riconoscono periodicamente con i loro festeggiamenti che ricordano tradizioni che conservano e tramandano con orgoglio, e nelle quali tutte le forze vive si uniscono, civili e religiose, formando un tutt’uno, dimenticando per un attimo le loro divergenze.
Queste sette reliquie, che non sono le uniche al mondo con queste caratteristiche ma sono comunque esempi molto significativi, dimostrano che la loro presenza in un determinato contesto storico, oltre al valore religioso e devozionale, ha avuto un peso specifico importante e determinante nella politica, legato a doppio filo con l’economia.
Cinque di queste si trovano in Italia, terra particolarmente prodiga di questi reperti, ma tutte sono molto famose. Vedi anche la rassegna su questo blog. Il libro è disponibile su questo sito, sia in formato ebook che nel formato tradizionale. Ringrazio anticipatamente tutti coloro che vorranno dargli un’occhiata e lasciare un commento su Amazon.
Si trova nella Cámara Santa della cattedrale di San Salvador di Oviedo (Spagna). La Cámara Santa è così chiamata perché alberga molte reliquie, fra cui il Santo Sudario, su cui Reliquiosamente pubblicò un articolo, e opere d’arte di straordinario valore.
La piedra de la unción. Puedes leer este artículo en español abriendo este enlace
Si trova nella basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme, a pochi passi dopo aver attraversato la soglia della stessa. E’ una pietra di marmo rossastro e verrebbe identificata come la pietra sulla quale depositarono Gesù per prepararlo per la sepoltura, secondo il rito dei Giudei, come lo conferma anche Giovanni nel suo Vangelo:
“Dopo queste cose, Giuseppe d’Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma in segreto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di poter prendere il corpo di Gesù, e Pilato glielo permise. Egli dunque venne e prese il corpo di Gesù. Nicodemo, che in precedenza era andato da Gesù di notte, venne anch’egli, portando una mistura di mirra e d’aloe di circa cento libbre. Essi dunque presero il corpo di Gesù e lo avvolsero in fasce con gli aromi, secondo il modo di seppellire in uso presso i Giudei. Nel luogo dov’egli era stato crocifisso c’era un giardino, e in quel giardino un sepolcro nuovo, dove nessuno era ancora stato deposto. Là dunque deposero Gesù, a motivo della Preparazione dei Giudei, perché il sepolcro era vicino.” (Gv. 19,38-42)
El mantel de la Última Cena. Puedes leer este artículo en español abriendo este enlace
Si trova a Coria (Cáceres, Spagna) nel Museo della Cattedrale. Questa reliquia, che godeva di una grande devozione popolare, poco a poco cominciò ad essere dimenticata e verso la metà del secolo scorso quasi più nessuno ne conosceva l’esistenza. In questi ultimi decenni si sta tentando di rilanciare il suo culto e, allo stesso tempo, si stanno facendo degli studi per accertarne l’autenticità, nonostante i pochissimi documenti esistenti che possano aiutare, per lo meno, a risalire alla sua provenienza.
Tras las huellas de los apóstoles: Las reliquias de San Tomás. Puedes leer este artículo en español abriendo este enlace
L’incredulità di San Tommaso (1601) – Caravaggio, Bildergalerie, Potsdam
Era pescatore. Si chiamava Tommaso Didimo. Sia il suo nome aramaico come il suo appellativo greco significano “gemello”. Non credette ai suoi compagni quando gli dissero di aver visto il Signore dopo la sua morte e resurrezione
“Gli dissero dunque gli altri discepoli: ‘Abbiamo veduto il Signore!’ Ma egli oppose loro: ‘Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi, e non metto il mio dito nel posto dei chiodi, e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò’.”9 (Gv 20,25)
Cristo in pietà tra i simboli della passione, 1405 ca. N. di Pietro Gerini. Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna, Arezzo
Riprendiamo la rassegna delle reliquie della Passione di Cristo, iniziata in un mio precedente articolo, nel quale si prendevano in esame la Vera Croce, i Chiodi, La Corona di Spine, la Lancia e il Titulus Crucis. In questa seconda parte parleremo del resto: la Colonna della flagellazione e il Flagello, la Tunica, la Spugna ed il Velo della Veronica.
Las reliquias de la pasión de Cristo en ‘Reliquiosamente’ (Primera parte) Puedes leer este artículo en español abriendo este enlace
Cristo fra quattro angeli e gli strumenti della passione, 1496. V. Carpaccio, Musei Civici e Galleria di storia e arte, Udine
Siamo quasi a Pasqua, in piena Settimana Santa, periodo in cui moltissimi cristiani celebrano la passione e morte di Cristo. Periodo in cui le processioni e molte altre manifestazioni e funzioni religiose sono di norma nelle strade e nelle chiese. Ma quest’anno è diverso. La settimana santa quest’anno va celebrata in casa dove, in un certo senso, ognuno di noi passerà (anzi, continuerà a passare) la sua propria ‘passione’, in attesa della ‘Resurrezione’. Quindi può essere questo un momento buono per ripassare le reliquie della Passione di Cristo.