Questo splendido manufatto in agata sardonica si trova in Svizzera, nell’abbazia territoriale di San Maurizio d’Agaune, nel cantone vallese. Di fattura romana, datato intorno al 20 a.C., fu arricchito in epoca merovingia (secolo V-VII) con decorazioni in oro, smalti e pietre preziose.
Martirio di San Bartolomeo (1616). José de Ribera (El Españoleto). Collegiata di Osuna (Siviglia)
Bartolomeo arrivò a Gesù Cristo attraverso Filippo, e con una certa diffidenza. Era nato a Cana di Galilea nel I secolo e si chiamava Natanaele, figlio di Tôlmai, in aramaico BarTôlmai, da cui il nome Bartolomeo. Secondo la tradizione trasmessa da Eusebio di Cesarea1 Bartolomeo andò a predicare in India ed Armenia, forse insieme a Giuda Taddeo, dove fondarono la Chiesa cristiana. In Armenia convertì il fratello del re Astiage. Questi, istigato dai sacerdoti dei templi pagani, ordinò a Bartolomeo di adorare gli idoli e, di fronte alla disubbidienza dell’apostolo, lo fece scuoiare vivo e poi decapitare. Ma questa non è l’unica versione del suo martirio, anche se la più famosa. Il luogo del martirio sarebbe Albanopoli, sulla costa occidentale del Mar Caspio, e la data intorno al 60-68.
Il complesso architettonico di Santo Stefano visto dalla piazza omonima
Anche chiamato delle ‘Sette Chiese’, o Santo Sepolcro, o la ‘Sancta Jerusalem Bononiensis‘, questo complesso architettonico vuole ricreare i luoghi sacri di Gerusalemme, o per lo meno questa era l’intenzione del primitivo progetto.
Cappella delle Reliquie – Cattedrale di Santiago de Compostela
Da quando Sant’Elena, madre di Costantino, scoprì la croce di Cristo, nel IV secolo d.C., si ‘diede il via’, se vogliamo usare quest’espressione, alla caccia di reliquie, che ben presto divennero un qualcosa che tutti volevano possedere, ricchi o poveri, laici o religiosi, sovrani o istituzioni. Quelle che avevano a che vedere con la vita e la morte di Cristo erano le più ricercate. Questa ricerca si accentuò in modo particolare con le Crociate. Non era concepibile tornare dalla Terra Santa (crociati, pellegrini) senza un testimone tangibile della passione di Cristo. A volte perché venivano commissionate da ricchi e nobili che pagavano somme elevate, ma anche dalla Chiesa, oppure venivano spontaneamente portate “per ricordo” o “per devozione”.
Reliquiari fantastici: Il reliquiario di Montalto. Puoi leggere quest’articolo in italiano cliccando qui
Esta maravilla de la orfebrería medieval está expuesta en el “Museo Sistino Vescovile” de Montalto (Ascoli Piceno, Italia). Pertenece a una serie de pocas obras realizadas hacia finales del siglo XIV en Francia, en oro y piedras preciosas. Su característica es que emplea una técnica conocida como ‘ronde bosse’ una manera particular de aplicar el esmalte, pero que solo se utilizó durante un corto período de unos 20-30 años debido a la dificultad de la técnica y a su alto coste. A esta tipología de obras pertenece también el famoso relicario de la Santa Espina, expuesto en el British Museum, y del que ya os he hablado en uno de mis artículos.
‘Mons Sancti Michaeli in periculo mari’ , questo era il nome originario del santuario, ossia Monte San Michele al pericolo del mare, o ‘Mont Saint Michel au péril de la mer‘, eretto in onore del più famoso degli arcangeli. Infatti, come tutti sanno, il santuario sorge su un isolotto sulla costa settentrionale della Francia, che rimane circondato d’acqua con l’alta marea. Il santuario sostituisce un precedente oratorio situato in una grotta sul Mont Tombe (Tombelaine, ossia tomba di Belenos), nome del luogo prima della costruzione del santuario.
Si trova nella Sala del Tesoro della cattedrale di Treviri1, monumento dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1986.
Questo ‘cofanetto’è un meraviglioso esempio dell’oreficeria ottoniana, commissionato dall’arcivescovo di Treviri Egberto (977-993) alle soglie dell’anno 1000.
Martirio di Sant’Andrea (part.). Ciclo del martirio di Sant’Andrea. Mattia Preti (1913-1699). Chiesa di Sant’Andrea della Valle, Roma
Andrea era fratello di Simon Pietro e anche lui era pescatore. Fu con Giovanni uno dei discepoli del Battista ed il primo di tutti gli apostoli a rispondere alla chiamata di Gesù. Subito dopo andò da suo fratello a dirgli che aveva incontrato il Messia ed immediatamente lo condusse da lui. Il suo nome compare molte poche volte nel Vangelo e una sola volta negli Atti degli Apostoli. Però sappiamo da Eusebio di Cesarea1 che Andrea, dopo Pentecoste, va a predicare il Vangelo in Asia Minore e in Scizia, lungo il Mar Nero. Successivamente passa in Grecia, diventando vescovo di Patrasso, in Acaia.
Maddalena penitente (1664). Pedro de Mena. Museo del Prado, Madrid
Seguiva Gesù in tutte le sue predicazioni e non solo lo accompagnò nel giorno della sua morte, ma fu la prima a dare la notizia della sua resurrezione. Infatti, Maddalena assistette alla crocifissione e deposizione di Gesù insieme a Maria e Maria Salomè. Fu la prima a trovare il sepolcro vuoto la domenica mattina, dove si recava con Maria Salomè e Maria di Cleofa con unguenti per ungere il corpo di Cristo. E fu la prima a vedere Cristo risorto che apparve per prima volta a lei, chiamandola per nome.
Un viaggio alla scoperta di sette reliquie che hanno cambiato la storia.
Questo è il titolo del mio ultimo lavoro, e come il sottotitolo indica, è dedicato a sette reliquie.
Probabilmente non sono le più importanti della cristianità, questo privilegio viene riconosciuto alle reliquie della passione di Cristo, ma hanno tutte qualcosa in comune: sono state fondamentali nella storia della loro comunità, ne hanno cambiato le sorti o comunque sono imprescindibili nella realtà quotidiana di questi luoghi, anche al giorno d’oggi. Le loro comunità ne sono coscienti e lo riconoscono periodicamente con i loro festeggiamenti che ricordano tradizioni che conservano e tramandano con orgoglio, e nelle quali tutte le forze vive si uniscono, civili e religiose, formando un tutt’uno, dimenticando per un attimo le loro divergenze.
Queste sette reliquie, che non sono le uniche al mondo con queste caratteristiche ma sono comunque esempi molto significativi, dimostrano che la loro presenza in un determinato contesto storico, oltre al valore religioso e devozionale, ha avuto un peso specifico importante e determinante nella politica, legato a doppio filo con l’economia.
Cinque di queste si trovano in Italia, terra particolarmente prodiga di questi reperti, ma tutte sono molto famose. Vedi anche la rassegna su questo blog. Il libro è disponibile su questo sito, sia in formato ebook che nel formato tradizionale. Ringrazio anticipatamente tutti coloro che vorranno dargli un’occhiata e lasciare un commento su Amazon.