Eppur si muove…. Le reliquie di Galileo Galilei

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L’8 gennaio 1642 morì uno dei più grandi scienziati di tutti i tempi, dopo essere stato costretto nel 1633 dinanzi al Tribunale del Santo Uffizio, e per sfuggire al carcere, a rinnegare che la Terra e i pianeti girano intorno al sole, abiurando così la teoria eliocentrica già formulata da Copernico.

Il suo sepolcro monumentale è all’interno della Basilica di Santa Croce di Firenze, luogo che alberga le sepolture di molti famosi personaggi della cultura e dell’arte. Ma non fu così fin dall’inizio. Galileo lasciò scritto nel suo testamento il suo espresso desiderio di essere sepolto in questo luogo e questa era anche la volontà del Gran Duca di Toscana. Ma per la forte opposizione e intransigenza della Chiesa che ancora lo considerava un eretico, fu sepolto, sì, in Santa Croce, ma in uno stanzino di fianco alla cappella dei Novizi della stessa basilica. Vincenzo Viviani, il suo discepolo prediletto, spese tutti i suoi averi, tutta la sua scienza e il resto della sua vita a far conoscere e perpetuare le opere del maestro e per fargli costruire un mausoleo degno. Questo fu finalmente inaugurato nel 1737, data nella quale la Chiesa finalmente acconsentì, anche se con riluttanza, a far spostare i resti del genio dallo stanzino, dove ancora si trovavano, al nuovo sepolcro. Ma non fu un gesto di riconciliazione tra Chiesa e Stato, o fra Curia e Scienza, come vedremo dopo. Nel nuovo sepolcro furono traslati anche i resti del Viviani, che purtroppo morì nel 1703 senza poter aver visto compiersi il frutto del suo incessante operato.

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Relicarios fantásticos: el Cofre de Egberto o Sandalia de San Andrés

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Reliquiari fantastici: lo Scrigno di Egberto o Sandalo di Sant’Andrea. Puoi leggere quest’articolo in italiano cliccando qui

El cofre de Egberto se encuentra en la Sala del Tesoro de la catedral de Tréveris1, monumento declarado Patrimonio de la Humanidad por la UNESCO en 1986.

Este pequeño cofre es un maravilloso ejemplo de orfebrería otoniana, comisionado por el arzobispo de Tréveris Egberto (977-993) en el umbral del año 1000.

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Sulle orme degli apostoli: le reliquie di San Filippo

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San Filippo. G. Mazzuoli (1643-1725) – Basilica di San Giovanni in Laterano, Roma

Era originario di Betsaida quindi galileo, però come Andrea, aveva un nome greco. Nacque verso l’anno 5 e pare che fosse sposato e con figli. Fu colui che portò Bartolomeo da Gesù. Una delle volte in cui viene citato nel Vangelo è nel momento della moltiplicazione dei pani e dei pesci.

         “Ora avendo Gesù alzati gli occhi e visto che una gran turba veniva da lui, dice a Filippo: ‘Dove compreremo dei pani per sfamare questa gente?’ Ma ciò diceva per metterlo alla prova; egli infatti sapeva bene quanto stava per fare. Gli rispose Filippo: ‘Duecento denari di pane non bastano neanche a darne un pezzetto per uno’”. (Gv 6, 5-7)

Per quest’episodio del Vangelo, nell’iconografia a volte è rappresentato con un pezzo di pane in mano, ed altre volte con la croce, strumento del suo martirio.

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La Mensa Christi

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La Mensa Christi, o Tavola di Cristo, è un blocco di pietra calcarea sul quale, secondo la tradizione, cenò Cristo con gli apostoli dopo la sua resurrezione, dopo l’episodio di Emmaus. Si trova in una chiesa dal nome omonimo nel quartiere arabo di Nazareth, molto vicina alla chiesa dell’Annunciazione.

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Las reliquias de María Magdalena

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Le reliquie di Maria Maddalena. Puoi leggere quest’articolo in italiano cliccando qui

Magdalena penitente (1664). Pedro de Mena. Colección Museo del Prado, Madrid, prestado al Museo Nacional Colegio San Gregorio, Valladolid.

Seguía a Jesús en todas sus predicaciones y no solo lo acompañó en el día de su muerte, sino que fue la primera en dar la noticia de su resurrección. De hecho, Magdalena asistió a la crucifixión y deposición de Jesús junto con María, María Salomé y Juan. Fue la primera en encontrar el sepulcro vacío el domingo por la mañana, donde iba junto con María Salomé y María de Cleofás con ungüentos para ungir el cuerpo de Cristo. Y fue la primera en ver a Cristo resucitado, quien la llamó por su nombre.

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Reliquiari fantastici: Il reliquiario di Bimaran

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Reliquiario di Bimaran. In primo piano l’immagine di Buddha, a sinistra Brahma e a destra Indra

Misura solo 7 cm, è d’oro, si trova nel British Museum, ed è considerato un capolavoro dell’arte greco-buddhista del Gandhara.

Questo piccolo reliquiario, di inestimabile valore, risale al I secolo d.C. e non solo è importante in se stesso come esempio meglio conservato dell’oreficeria dell’India antica, ma anche perché riporta una delle immagini di Buddha più antiche che si conoscono nella zona del Gandhara.

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El arca santa

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L’arca santa. Puoi leggere quest’articolo in italiano cliccando qui

La Cámara Santa. En primer plano el Arca Santa

El arca se encuentra en la Cámara Santa de la catedral de Oviedo (España). La Cámara Santa recibe este nombre porque alberga muchas reliquias, entre las cuales el Santo Sudario, sobre el cual Reliquiosamente publicó un artículo, además de muchas obras de arte de extraordinario valor.

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Le reliquie di Mártioda

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Il Museo di Belle Arti di Vitoria (Spagna), da maggio 2021, espone una curiosa collezione di reliquie, dopo un lungo lavoro di restauro delle stesse che durò circa sei anni. Queste reliquie si trovavano nella chiesa di San Giovanni Evangelista della località di Mártioda, nella provincia di Álava (Vitoria).

La collezione è composta da 17 teschi e frammenti di altre ossa, tutti adornati da lussuosi tessuti ricamati e merletti. Si tratterebbe niente di meno che di una parte delle reliquie dei martiri della Legione Tebea (o Tebana) e di quelle di alcune delle 11.000 vergini che formavano il seguito di Sant’Orsola. Il primo martirio avvenne in Svizzera nel III secolo. Si trattava di una legione romana di soldati cristiano-copti provenienti dall’alto Egitto e comandati da San Maurizio. Furono mandati nel Nord-Europa per sommettere le popolazioni locali, e furono martirizzati perché si rifiutarono di uccidere le popolazioni convertite al cristianesimo.  Il secondo martirio avvenne a Colonia nel V secolo, ad opera degli Unni. Questo corteo di vergini, al seguito di Santa Orsola, ritornava da un pellegrinaggio a Roma, e le fanciulle preferirono farsi uccidere anziché perdere la loro verginità1. Mentre le reliquie di Sant’ Orsola e le 11.000 vergini si trovano quasi completamente a Colonia, nella Camera d’Oro (Goldene Kammer), quelle dei martiri della legione tebea si possono trovare in monasteri e chiese di tutta la cristianità. Però, nonostante l’attribuzione a questi martiri, esiste anche la possibilità che fossero estratte da una necropoli della stessa epoca, pratica questa, abbastanza frequente.

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La Cuerda Sagrada

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La sacra corda.     Puoi leggere quest’articolo in italiano cliccando qui

Detalle de la cruz-relicario que contiene la ‘Cuerda Sagrada’

La mayoría de las personas del mundo cristiano conocen la existencia de las reliquias de Cristo, o por lo menos ha oído hablar de ellas, sobre todo de los fragmentos de la cruz, los clavos y la espinas de la corona. No obstante, existe una de la que muy pocas son las personas han oído hablar. Me refiero a la ‘Cuerda Sagrada’. Se trataría de un fragmento de la cuerda utilizada para atar las manos de Cristo, desde su arresto hasta su crucifixión.

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